Approvando una proposta di ordine del giorno del M5S il Consiglio provinciale di Trento ha impegnato la Giunta a valutare la predisposizione di uno studio integrativo rispetto alla già pregevole ricerca condotta da Euricse con cui è stato stimato l’effetto di moltiplicatore del reddito determinato dal Progettone allo scopo di considerare il livello di benessere delle persone che vi sono impiegate nonché la riduzione del disagio sociale e il conseguente abbassamento della domanda di servizi socioassistenziali e sociosanitari.
Ci rendiamo perfettamente conto che il Progettone è uno strumento importante, che meriterebbe maggiore sostegno, tuttavia per approvare provvedimenti in Consiglio provinciale serve il sostegno delle altre forze politiche, e, posto che la maggioranza e Confindustria vorrebbero diminuire il sostegno al Progettone, ottenere un potenziamento sostanziale di questo servizio non era nemmeno lontanamente plausibile. Con il nostro ordine del giorno almeno è stato riconosciuto che la disoccupazione è un problema che va oltre la mera questione economica e che la possibilità di lavorare e sentirsi inclusi e integrati in una comunità riguarda anche aspetti legati al benessere intimo delle persone, delle loro famiglie e del loro reti sociali.
Il Progettone non è solo una risorsa fondamentale per accompagnare le persone alla pensione ma è anche un modo per riqualificarle e dare loro dignità fornendo servizi utili alla collettività. Speriamo che anche chi ha responsabilità di governo riesca a comprenderlo.
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Seguono i video degli interventi in aula e il testo integrale della Proposta di ordine del giorno n.350/140/XVI “Effettuare uno studio sulle ricadute positive del Progettone sul benessere sociale e psicologico dei soggetti occupati e delle loro famiglie, sulla riduzione dell’impatto sui servizi socio-assistenziali nonché sul sistema socio-economico trentino” – Approvata il 25 ottobre 2022
Proposta di ordine del giorno n.350/140/XVI “Effettuare uno studio sulle ricadute positive del Progettone sul benessere sociale e psicologico dei soggetti occupati e delle loro famiglie, sulla riduzione dell’impatto sui servizi socio-assistenziali nonché sul sistema socio-economico trentino” del 9 ottobre 2022 collegata al disegno di legge n. 140/XVI “Sistema provinciale per la politica attiva del lavoro e la realizzazione di interventi e servizi di pubblica utilità e integrazione della legge provinciale sul lavoro 1983” – Approvata il 25 ottobre 2022 nella sua versione originale:
Il cosiddetto “Progettone” è stato istituito con la legge provinciale 27 novembre 1990, n. 32, la quale era stata concepita con l’obiettivo di perseguire due finalità ben precise: da un lato la valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio culturale ed artistico del Trentino e dell’altro la tutela dei lavoratori più difficilmente occupabili, con difficoltà di reinserimento nel mondo del lavoro e difficoltà economiche. Attualmente il progettone è gestito dal Servizio per il Sostegno Occupazionale e la Valorizzazione Ambientale (SOVA);
gli ambiti di intervento (art. 2) di cui si occupa la Provincia per perseguire le finalità di cui all’articolo 1 della lp n. 32 del 1990 sono diversi: recupero e valorizzazione di aree di particolare interesse ambientale, ripristino ambientale di aree pertinenti a fiumi, torrenti e laghi, bonifica di aree dissestate, cave dismesse e discariche abbandonate; cura e mantenimento dei percorsi dedicati alle mountain-bike, animazione culturale in tema ambientale, effettuazione di indagini, studi in ambito ecologico-ambientale, anche con riguardo al risparmio energetico, all’agricoltura ed alle reti idriche, raccolta di biomassa legnosa per scopi energetici;
inoltre con la delibera n. 254 del 18/02/2005, la Giunta Provinciale ha sancito l’allargamento degli ambiti operativi del Progettone ai servizi socio-assistenziali da attuarsi con il supporto della cooperazione sociale;
l’Istituto Euricse – European Research Institute on Cooperatives and Social Enterpreises ha realizzato lo studio L’impatto sociale ed economico del Progettone (Research Report n. 020|21) che, come sottolineato nelle Premesse dello stesso, non solo ha il fine di valutare l’esperienza del Progettone, ma anche, di avviare una riflessione sulla possibilità di ricorrere, anche per affrontare la crisi in corso, a strumenti di politica economica e del lavoro che si potrebbero definire “non convenzionali” perché non considerati parte degli strumenti classici di queste politiche;
nel rapporto redatto da Euricse emerge che per quanto riguarda le risorse finanziarie messe a disposizione dalla Provincia, la spesa è passata da 30 milioni nel 2001 a più di 50 milioni negli anni che vanno dal 2011 al 2018 (tranne nel 2012 e nel 2014). Per quanto riguarda la percentuale di inserimento delle persone a partire dal 2013, è sempre rimasta sopra il 90%. A fronte quindi di un aumento della spesa pubblica vi è stata una ricaduta diretta nell’impiego dei lavoratori in cerca di occupazione;
se da un lato il Progettone rappresenta un costo per la Provincia, dall’altro esso ha delle ricadute importanti sul sistema economico locale. Il rapporto Euricse, attraverso l’analisi input/output ha analizzato tre tipologie di impatto del Progettone sull’economia trentina: la spesa della Provincia, la catena di beni e servizi intermedi attivata dal Progettone e la parte di produzione interna generata dai redditi percepiti dai lavoratori e spesi nei consumi;
dall’analisi, che è stata svolta riferendosi all’anno 2016, emerge che quasi la metà del valore della produzione generato dal Progettone ricade nelle attività a supporto di biblioteche, musei ed altri enti culturali (46,2%) a cui seguono le attività di cura e manutenzione del paesaggio (26,7%) e quelle di ricostruzione di piste ciclabili, parchi, aree di sosta (15,9%). L’analisi mostra come, partendo da una spesa complessiva di 44,2 milioni di euro (anno 2016), l’acquisto di beni e servizi intermedi unita ai redditi pagati ai lavoratori spesi in consumi finali, ha portato il valore della produzione creato nell’economia trentina a superare gli 87,6 milioni di euro;
come emerso anche il Progettone rappresenta ancora un unicum a livello nazionale sul fronte dell’inserimento lavorativo in attività di pubblica utilità di persone altrimenti difficilmente impiegabili. Questo intervento è riuscito a perseguire con costanza il duplice obiettivo originario di tutela dell’occupazione e della coesione sociale e di impegno nella realizzazione di interventi e nel sostegno di attività di interesse generale, il ripristino e la salvaguardia del territorio prima e i servizi di interesse generale poi, due obiettivi importanti oggi come allora, tanto da essere compresi tra i sei prescelti per il Next Generation EU;
è chiaro che, oltre agli obiettivi di tutela e salvaguardia dell’ambiente nel quale viviamo, il Progettone ha avuto una forte ricaduta positiva sul benessere economico, ma anche sociale e psicologico delle persone occupate e delle loro famiglie. Ovviamente tutto ciò si è trasformato in un costo netto per l’amministrazione provinciale di gran lunga inferiore a quello che sarebbe derivato dalla separazione tra interventi a sostegno del reddito dei disoccupati e finanziamento dei lavori di ripristino e di sostegno ai servizi;
tutto ciò premesso, il Consiglio impegna la Giunta
- a valutare la possibilità di effettuare uno studio circa le esternalità positive del Progettone dal punto di vista del benessere sociale e psicologico dei soggetti occupati e delle loro famiglie e che consideri la ricaduta per il sistema socio-economico per gli effetti della maggiore inclusione sociale determinata dalla misura nonché la riduzione dell’impatto sui servizi socio-assistenziali
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One Reply to “Approvata richiesta del M5S per misurare il benessere delle persone impiegate nel Progettone, la riduzione del disagio sociale, della domanda di servizi socio-assistenziali e sociosanitari”