Nel settembre scorso ci sono state notificate una serie di note attuative relative ad atti approvati dal Consiglio provinciale su iniziativa del Movimento 5 Stelle. Pur riconoscendo alcuni passi avanti, le modalità di attuazione non sono state particolarmente entusiasmanti. Sapevamo che non si sarebbe potuto cambiare di colpo un modello di sviluppo anacronistico e dannoso per la salute del Pianeta ma ci saremmo aspettati un po’ di coraggio in più, soprattutto alla luce degli eventi drammatici degli ultimi anni.
L’opinione pubblica, come dimostra 1° Rapporto Censis-Green&Blue “Economia verde e transizione ecologica”, è pronta per adottare modelli di cambiamento innovativi pur di contrastare i cambiamenti climatici e la devastazione dell’ambiente a livello globale… purtroppo la politica non sembra così pronta. L’impegno sul fronte ambientale fatica a raggiungere il minimo sindacale.
Ecco l’elenco dei provvedimenti:
Risoluzione n. 72/XVI. “Introdurre il reddito energetico provinciale secondo il modello adottato dalla Regione Puglia col regolamento attuativo della legge regionale 9 agosto 2019, n. 42”
Chiedevamo interventi estesi sul fotovoltaico e contro la povertà energetica introducendo il reddito energetico. In risposta ci dicono di aver reso più semplici le procedure urbanistiche per la posa di pannelli fotovoltaici, di aver firmato un accordo con Cooperazione e Bim per erogare contributi a chi voglia posare un impianto fotovoltaico sulla propria abitazione e di aver emanato un bando per fondi europei rivolto alle imprese per disporre impianti fotovoltaici comprensivi di sistemi d’accumulo. Su povertà energetica e reddito energetico dunque è stato fatto zero, mentre per il potenziamento delle rinnovabili è stato fatto molto poco.
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Risoluzione n. 73/XVI. “Coinvolgere la Fondazione don Guetti per individuare esempi di comunità energetiche replicabili in Trentino”
In questo caso l’“attuazione” è solo parziale. Cosa hanno fatto? Il riferimento è allo stesso identico accordo stipulato con Cooperazione e Bim citato in precedenza. A quanto pare è stata condivisa “la volontà di promuovere il modello di comunità energetica rinnovabile sul territorio trentino” definendo un “piano di azione univoco per l’elaborazione di una configurazione trentina”. Speriamo che da “volontà”, “condivisione” e “piani di azione” si passi anche a fatti concreti. In ogni caso, con la fondazione Don Guetti nello specifico non hanno prodotto nulla.
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Risoluzione n. 87/XVI. “Realizzazione dei progetti del PNRR sulla base di azioni evidenziate nell’appello”World Scientists’ Warning of a Climate Emergency“
L’impegno assegnato dal Consiglio provinciale era molto chiaro e molto semplice, ovvero “ispirare la realizzazione dei progetti del PNRR legati alla transizione ecologica ai principi previsti nell’appello “World Scientists Warming of a Climate Emergency”. Ci viene risposto che la risoluzione è stata parzialmente attuata perché i progetti del PNRR alla fonte devono rispondere al principio del “Do Not Significant Harm” (“Non cagionare danno significativo”), cioè non devono causare danni all’ambiente, al clima, ecc. Peccato che sotto l’etichetta del PNRR poi passi di tutto, comprese mega colate di cemento che minacciano le fonti acquifere. Si vede che danneggiare le sorgenti non causa un danno significativo ad ambiente, clima, ecosistemi e persone… La verità è che dietro alla solita risposta burocratica si nasconde la volontà di continuare a fare scempio del territorio per far fare la grana ai soliti soggetti, che della crisi ambientale e climatica se ne fregano, visto che sono troppo impegnati a guadagnare sulle commesse pubbliche!
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Ordine del giorno n. 505/XVI. “Assicurare la corretta attuazione dell’articolo 1 comma 4 della legge provinciale sulla valutazione di impatto ambientale del 2013 in ordine all’adozione di piani provinciali di settore e dei programmi di sviluppo del territorio, nonché alla progettazione delle grandi opere”
L’impegno era diviso in 2 punti: (1) applicare correttamente la legge provinciale sulla valutazione dell’impatto ambientale (serve fare atti per chiedere che le leggi vengano applicate correttamente? Ebbene, sì, purtroppo spesso è necessario!) riguardo a progetti di sviluppo territoriale e grandi opere, tenendo anche in considerazione i dati relativi al consumo complessivo di energia e alla diffusione dell’anidride carbonica e degli altri gas climalteranti nella loro realizzazione. (2) definire linee guida da seguire nei processi di valutazione ambientale strategica per renderli coerenti con gli obiettivi sanciti nella Strategia provinciale per lo sviluppo sostenibile. Per farla breve: la risposta al primo punto è che si vedrà qualcosa forse nel 2023. Per il secondo punto invece, a seguito del pronunciamento del Consiglio provinciale gli uffici hanno ricevuto la direttiva di inserire nei loro piani e programmi valutazioni di coerenza con la SproSS. Non ci viene però detto se tale direttiva sia già stata pienamente recepita ed attuata.
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