Nella prima sessione del Consiglio provinciale di Trento per l’anno 2023 è prevista la discussione del disegno di legge 119/XVI, tramite il quale il M5S propone venga istituito in Trentino un Fondo per la prevenzione degli incidenti sul lavoro. Operando in linea con la normativa statale, l’idea è di mettere in atto una serie di misure quali ad esempio, corsi di formazione in materia di sicurezza sul lavoro per le piccole-medie imprese e nelle scuole, sostegno socio-economico ai lavoratori vittime di infortunio sul lavoro, l’erogazione di un supporto in materia di sicurezza sul lavoro a coloro che vogliano aprire un’attività e per le aziende che intendano adottare il Sistema di Gestione della Sicurezza sul Lavoro, e così via (articolato e relazione illustrativa). La maggioranza, che ha già rigettato la proposta in Commissione, è però orientata a fare lo stesso anche in Aula, dimostrando ancora una volta quale sia il suo reale impegno verso le vittime di infortuni sul lavoro e delle loro famiglie.
Il tema è di per sé molto semplice: in Italia e in Trentino si verifica ancora un numero significativo di infortuni sul lavoro, spesso mortali. Non è un caso che la nostra Provincia sia finita fra quelle in zona rossa riguardo a questa triste categoria. Inoltre in Trentino negli ultimi dieci anni sono stati introitati una media di più di 600 mila euro all’anno in sanzioni per violazioni delle norme sulla sicurezza che non sono stati spesi con modalità trasparenti ed in ogni caso senza aver evidenziato in maniera chiara e inequivocabile quale sia stato il loro impiego. Grazie ad una nostra interrogazione (3148/XVI) si è scoperto che dal 2008 a fine 2021 la Provincia ha raccolto quasi 9,4 milioni di euro in sanzioni varie per violazioni della sicurezza. Denaro che non è stato utilizzato specificatamente per svolgere attività di prevenzione infortuni ma solo genericamente per sostenere “la copertura dei costi aziendali”.
La nostra proposta è pertanto di prendere quei soldi, almeno come punto di partenza, e di utilizzarli per promuovere dedicate azioni e iniziative a sostegno della sicurezza dei lavoratori con modalità trasparenti e misurabili in termini di efficacia ed efficienza della spesa. Sembra l’uovo di Colombo, no? In effetti la nostra proposta (come spesso succede) ha trovato ampi consensi fra gli addetti ai lavori di tutte le categorie… ma la politica provinciale ha deciso che non era comunque il caso di procedere (sarà perché la proposta viene dal M5S?).
Allargando il campo c’è poi il tema del sostegno alle famiglie delle vittime di incidenti sul lavoro. In Trentino esiste un fondo di solidarietà per queste persone ma funziona poco e male. I requisiti per accedervi sono rigidi e non tutti riescono ad averli e anche quando ci riescono le cifre che ottengono sono basse rispetto alla gravità che la perdita di un familiare riveste. Per ogni singolo caso sono stati erogati infatti in media 13.880 euro con una scarsa varianza rispetto al contributo assistenziale massimo erogabile di 25.000 euro previsto dalla legge provinciale. Sul tema il M5S trentino è già intervenuto in passato ma, al di là delle solite parole di circostanza, ha trovato poche risposte (vedasi l’Interrogazione n. 3610/XVI e l’Interrogazione 3933/XVI).
Raccogliendo anche i suggerimenti forniti da esperti e categorie lavorative, in Commissione abbiamo provveduto a presentare n.4 emendamenti al disegno di legge 119/XVI, i quali miravano ad ampliare la tipologia dei casi applicabili ai fini dell’erogazione del contributo assistenziale ai familiari delle vittime sul lavoro. Abbiamo ad esempio proposto di inserire ad esempio fra le categorie di lavoratori interessate alla misura gli imprenditori agricoli non professionali, i volontari che curano i beni comuni e gli usi civici e i collaboratori familiari occasionali dei settori del commercio, dell’artigianato e dell’agricoltura. Abbiamo inoltre proposto che il fondo di solidarietà per i familiari delle vittime degli infortuni sul lavoro copra anche i residenti trentini che subiscono l’incidente fuori Provincia nonché le famiglie delle persone che muoiono sul lavoro in Provincia di Trento, a prescindere dal criterio della loro residenza e di quella della vittima. Tutti gli emendamenti discussi in commissione sono stati respinti.
In sostanza, tutti dicono che bisogna intervenire in modo da prevenire incidenti mortali e infortuni (e ci mancherebbe!) ma al momento di agire questo consenso si squaglia. Come ci hanno detto in commissione “l’iniziativa è lodevole ma bisogna pensarci bene!” che è poi un modo “carino” per rinviare tutto e non intervenire per niente. In tal modo chi lavora continua a ferirsi e a morire… ma per certi personaggi dotati di un ruolo politico questo è un piccolo scotto da far pagare a qualcun altro per evitare di sostenere le proposte di un avversario. Tanto la maggior parte di queste persone non svolge attività lavorative pericolose … quindi non corre alcun rischio!
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Di seguito i passaggi dell’iter del provvedimento:
- 26 ottobre 2021 – Presentazione del disegno di legge 119/XVI: articolato e relazione illustrativa
- 24 ottobre 2022 – In Seconda Commissione si svolgono le audizioni relative al disegno di legge (nota dell’ufficio stampa del Consiglio + Processo verbale della seduta in commissione):
-Ispettorato del lavoro della Provincia autonoma di Bolzano;
-Azienda provinciale per i servizi sanitari;
-Federazione provinciale allevatori (FPA);
Associazione contadini trentini (ACT);
Confagricoltura del Trentino – Unione agricoltori;
Confederazione italiana agricoltori (CIA) – sede di Trento;
Federazione provinciale Coldiretti – Trento;
-CGIL, CISL e UIL;
-Coordinamento provinciale imprenditori; - 24 ottobre 2022 – Osservazioni scritte di alcuni dei soggetti auditi:
– Coordinamento provinciale imprenditori
– Associazione albergatori del Trentino
– Associazione contadini
– Coldiretti - 07 novembre 2022 – trattazione e bocciatura del DDL da parte della Seconda commissione (nota dell’ufficio stampa + Processo verbale della seduta di commissione)
- 17-19 gennaio 2023 – Sessione del Consiglio provinciale nel corso della quale è programmata la discussione del DDL
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In allegato il testo del Disegno di Legge 119/XVI e della relativa relazione
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Di seguito l’enenco delle osservazioni depositate dalle varie categorie in audizione alla Seconda Commissione permanente:
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