Disabilità. Va bene cambiare le parole ma per sostenere i diritti dei disabili servono anche e soprattutto azioni concrete!

La scorsa settimana in Consiglio provinciale è stato discusso e approvato il disegno di legge n. 99/XVI “Modificazioni della legge provinciale sull’handicap 2003 e delle altre leggi provinciali dove ricorre il termine handicap, per sostituirlo con il termine disabilità” proposto dalla consigliera Masé. In sostanza si è intervenuti per sostituire la parola “handicap” laddove presente nelle leggi provinciali, con il termine “disabilità”, considerato più rispettoso delle persone affette da limitazioni di qualsiasi tipologia.

In discussione generale sono intervenuto per esprimere il mio supporto alla proposta, che pur non essendo sostanziale, visto che non si cambia di una virgola la condizione delle persone disabili ma ci si limita a modificare una parola per definirne la condizione, muove almeno un passo nella giusta direzione del rispetto loro dovuto. Allo stesso tempo ho fatto presente che questa revisione dei termini, che è stata ampia e ha interessato ben 25 leggi provinciali, avrebbe dovuto portare ad una riflessione sulla natura più profonda di quei testi, fornendo l’opportunità per migliorarli anche da un punto di vista concreto. Ho quindi illustrato gli emendamenti e le proposte di ordine del giorno da me avanzate proprio per condurre il disegno di legge Masé verso una maggiore efficacia (video dell’intervento).

Il primo ordine del giorno (1/99/XVI del 17 gennaio 2023 avente ad oggetto “Svolgere una ricognizione dei casi in cui il Difensore Civico ha esercitato le prerogative di cui all’art. 36 della legge n. 104 del 1992 e promuovere una campagna informativa per le persone in situazione di handicap e per le associazioni a sostegno di esse”) è stato parzialmente approvato. Bocciate le premesse e il primo punto del dispositivo (chiedevamo di verificare se e quante volte il difensore civico trentino si fosse costituito parte civile in procedimenti in cui la vittima era una persona disabile, come da sue prerogative di legge). Approvato invece il secondo punto del dispositivo (avviare una campagna informativa indirizzata alle persone disabili e alle loro associazioni per far meglio conoscere la possibilità da parte del difensore civico di costituirsi parte civile nei procedimenti penali per reati commessi in danno di persone portatrici di minorazione fisica, psichica o sensoriale). La proposta di ordine del giorno 1/99/XVI è stata quindi convertita nell’ordine del giorno 627/XVI avente ad oggetto “Promuovere una campagna informativa per le persone con disabilità e per le associazioni a sostegno di esse” con cui il Consiglio impegna la Giunta provinciale a promuovere, sentito il difensore civico, una campagna informativa da indirizzare alle persone con disabilità e alle associazioni che operano a sostegno di esse rispetto alla possibilità riconosciuta dalla legge al difensore civico di costituirsi parte civile nei procedimenti penali per reati commessi in danno di persona portatrice di minorazione fisica, psichica o sensoriale.

Il secondo ordine del giorno (3/99/XVI del 17 gennaio 2023 avente ad oggetto “Nomina del coordinamento provinciale per la tutela delle persone in situazione di disabilità, estendendo la partecipazione a rappresentanti delle autonomie locali, dell’Agenzia per la previdenza integrativa e dell’Unità di Valutazione Multidisciplinare”) è stato bocciato integralmente. Avevamo proposto di nominare il coordinamento provinciale per la tutela delle persone in situazione di disabilità, come prescritto, ma non attuato, dalla legge provinciale sull’handicap n.8 del 2003 al fine di riunire in un unico organo soggetti istituzionali e soggetti che operano nel campo della disabilità e favorire una sintesi delle problematiche e un confronto costruttivo tra gli stessi, anche estendendo la partecipazione al comitato ad altri soggetti istituzionali. In pratica chiedevamo di far finalmente funzionare una legge già esistente ma la maggioranza ha ritenuto di non procedere e di lasciare le cose come stanno, scegliendo dunque di mantenere la condizione di grave inefficienza in cui versa questo ambito della legislazione che dovrebbe tutelare in concreto le persone disabili. Come detto, va bene cambiare le parole, ma serve a poco se la sostanza resta fatta di noncuranza e abbandono (video di replica al parere negativo dell’assessora Segnana)!

Bocciati infine, anche tutti gli emendamenti presentati per integrare ed armonizzare l’attuale disposizione normativa provinciale affidando un potere più incisivo al Difensore civico all’interno del coordinamento provinciale per la tutela delle persone disabili. Avevamo proposto di affidargli la presidenza del coordinamento al posto dell’assessore alla sanità e alle politiche sociali. Inoltre avevamo chiesto di rafforzare la capacità di intervento del difensore civico come parte civile a favore delle persone disabili vittime di reati, devolvendo a loro favore le somme eventualmente ottenute a titolo di risarcimento. Infine uno dei nostri emendamenti, se approvato, avrebbe fatto istituire un marchio di qualità da assegnare ai soggetti pubblici e/o privati che si fossero distinti per la fruibilità e l’accessibilità dei loro servizi alle persone disabili. Tutte proposte che ci sembravano di buon senso, a costo praticamente nullo per le casse pubbliche. Tutte proposte bocciate da una maggioranza che per i disabili è disponibile a cambiare una parola nelle leggi ma non lo è altrettanto se c’è da fare qualcosa di concreto per sostenere queste persone!

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