Bypass ferroviario di Trento. Il M5S presenta 2 interrogazioni sull’iter della cantierizzazione

Sabato 11 febbraio a Trento si è tenuta un’assemblea molto partecipata che ha visto protagonisti gli abitanti di Trento. Ho fatto la mia parte per organizzarla e vi ho preso parte volentieri, trovando di fronte a me una rappresentanza di cittadini uniti dal forte senso civico e dalla voglia di mettersi in gioco per migliorare l’ambiente e i luoghi in cui vivono.

I cittadini presenti erano tanti e di varia estrazione sociale. In molti hanno partecipato all’evento esternando grande disorientamento rispetto a un’opera come il bypass ferroviario, che per anni impatterà sui tempi e sui modi di vivere l’ambiente urbano del capoluogo della Provincia. 

Il M5S, supportato dalle altre forze di minoranza, aveva chiesto un’informativa urgente alla Giunta, ma è stata rinviata al prossimo Consiglio. Inoltre non abbiamo trovato fra gli altri consiglieri provinciali un numero di firme sufficiente a presentare una proposta di risoluzione per chiedere di bloccare i lavori fino a che non si sarà concluso il monitoraggio dei terreni ferroviari tra la Sloi e la Carbochimica. Questo per dire di quanto siano trasversali gli interessi che sottostanno alle coalizioni che in teoria dicono di opporsi l’una all’altra ma che in realtà condividono la stessa impostazione e gli stessi comportamenti, i quali, sia detto per amor di verità, sono assai poco democratici e meno che tolleranti nei confronti di chi non la pensa come loro e i loro padroni.

In ogni caso noi non ci siamo dati per vinti e domenica scorsa abbiamo depositato 2 interrogazioni sulla questione. 

Con la prima (4304/XVI), convertendo la proposta di risoluzione sulla quale abbiamo trovato un appoggio limitato, abbiamo sollecitato la giunta ad incaricare l’Agenzia Provinciale per la Protezione Ambientale (APPA) e verificare entro settembre il livello di rischio dei lavori nelle aree inquinate fra la SLOI e la Carbochimica oltre a chiedere di sospendere gli abbattimenti e la gara d’appalto fino all’accertamento che non sia pericoloso procedere con gli scavi. Sarebbe infatti folle demolire le abitazioni di tanti cittadini per poi scoprire che non si può procedere coi lavori. 

Con la seconda interrogazione (4305/XVI) abbiamo invece cercato di capire se i 260 milioni di euro stanziati sul fondo opere indifferibili destinati al collegamento ferroviario del Brennero saranno destinati a far fronte ai rincari del bypass ferroviario di Trento. Sarebbe infatti piuttosto incredibile scoprire che pur di fare in fretta ad abbattere abitazioni si è deciso di prendere i soldi da un’altra opera dichiarata strategica, “indifferibile” e a sua volta alquanto controversa.

* * * * *

Segue il testo integrale dell’Interrogazione n. 4304/XVI a risposta scritta Indagini sull’inquinamento dei terreni nell’area della SLOI in connessione alla circonvallazione ferroviaria di Trentodel 13 febbraio 2023.

Su iniziativa di due deputate trentine (Sara Ferrari del PD e Vanessa Cattoi, della Lega Salvini) nella legge 29 dicembre 2022 n.197 “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023 – 2025”, è stato introdotto all’ articolo 1 il seguente comma: “694. Per interventi di progettazione e di esecuzione della campagna di sondaggi geognostici, volta ad individuare con precisione la estensione e la profondità delle sostanze inquinanti presenti nelle aree ferroviarie comprese fra i siti di interesse nazionale ex SLOI ed ex Carbochimica ed interessate alla realizzazione della circonvallazione ferroviaria di Trento, inquinate da piombo, piombo tetraetile, idrocarburi policiclici aromatici ed altri inquinanti, è autorizzata la spesa di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024”;

già nella caratterizzazione del terreno operata dall’Agenzia Provinciale per la Protezione ambientale (APPA) nel 2004, oltreché nell’area SLOI, erano state trovate significative tracce di piombo tetraetile anche nell’area del rio Lavisotto, che è divisa dall’area ex SLOI proprio dai terreni di proprietà RFI su cui transita la linea ferroviaria del Brennero;

il sedime ferroviario che separa le aree ex SLOI da quelle della ex Carbochimica non è stato inserito nel SIN di Trento nord e quindi la competenza circa l’accertamento del grado del suo inquinamento è, sulla base della legislazione vigente, della Provincia Autonoma di Trento e del comune capoluogo;

la prevista circonvallazione ferroviaria di Trento nella zona del SIN prevede che la attuale linea ferroviaria venga traslata ad ovest, sul terreno ex SLOI, ad una profondità media di – 1.00/1,50 metri dal piano di campagna, mentre sotto la linea ferroviaria storica verrà eseguito uno scavo della profondità di circa 13 metri dal piano di campagna entro il quale dovrebbero transitare i due nuovi binari;

il PFTE (Piano di Fattibilità Tecnico Economica) elaborato da RFI prevede inoltre che la nuova linea sia affiancata ad est ed a ovest da due diaframmi che dovrebbero essere realizzati nelle aree ex Sloi ed ex Carbochimica fino alla profondità di -21 metri;

nel recente convegno organizzato da ISDE e dalla Commissione Ambiente dell’Ordine dei Medici della Provincia Autonoma di Trento, tenutosi in data 20 gennaio 2023 a Palazzo Trentini, presso la sede della Presidenza del Consiglio Provinciale, sono stati illustrati i risultati della indagine epidemiologica SENTIERI promossa presso i SIN dal Ministero della Sanità e dalla quale risulta che la SLOI e segnatamente il piombo tetraetile sono i possibili responsabili, a Trento, di dati anomali circa il morbo di Parkinson e l’Alzheimer, oltreché di forme tumorali, mentre la speranza di vita per chi ha lavorato dentro quello stabilimento è di ben 16 anni inferiore a quella dei loro coetanei;

si ricorda infine che la SLOI, vera e propria pagina nera della storia della comunità trentina, è stata chiusa il 18 luglio 1978, con provvedimento dell’allora Sindaco di Trento Giorgio Tononi, a seguito di un incendio scoppiato nella notte del 14 luglio 1978, che ha messo a rischio l’incolumità di tutti gli abitanti della città di Trento;

alla luce di quanto sopra illustrato, l’interrogante ritiene che sarebbe opportuno effettuare una “caratterizzazione” e un’’“analisi di rischio” dei terreni costituenti il sedime ferroviario e quelli sotto i binari della linea ferroviaria del Brennero, di proprietà RFI, situati fra le aree ex SLOI ed ex Carbochimica e che questa debba avvenire (in ambiente confinato e con assoluta sicurezza degli operatori) attraverso sondaggi sia nelle aree ferroviarie, che sotto i binari della attuale linea ferroviaria a distanze fra loro inferiori ai 30 metri (almeno 15 sondaggi per lato), fino alla profondità di -21 metri, con prelievi ogni metro e che i risultati dovranno essere pubblici, ovvero fatti conoscere alla cittadinanza;

Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Provincia per sapere

  1. se intenda incaricare l’Agenzia Provinciale per la Protezione Ambientale (APPA), o altro soggetto terzo, a predisporre, entro il mese di settembre del 2023, la caratterizzazione e l’analisi di rischio dei terreni costituenti il sedime ferroviario e quelli sotto i binari della linea ferroviaria del Brennero, di proprietà RFI, situati fra le aree ex SLOI ed ex Carbochimica;
  2. se intenda chiedere a RFI di sospendere la cantierizzazione, le procedure espropriative e gli abbattimenti degli edifici nonché l’eventuale aggiudicazione della gara di appalto, fino alla conclusione della campagna di caratterizzazione ed alla predisposizione delle analisi di rischio di cui al punto 1;

* * * * *

Segue il testo integrale dell’interrogazione n. 4305/XVI a risposta scrittaUtilizzo in provincia di Trento del fondo per l’avvio delle opere indifferibilidel 13 febbraio 2023.

il governo dei migliori (Draghi I) con il decreto legge n. 50 del 17 maggio 2022, ha istituito il fondo per l’avvio delle opere indifferibili. Alla fine di novembre dello scorso anno la Ragioneria generale dello Stato ha emanato un decreto che assegna le risorse stanziate con il predetto fondo, tuttavia da tale documento è possibile risalire all’utilizzo di solo 4 degli 8,8 miliardi previsti (A chi sono andati i fondi per l’avvio delle opere indifferibili – Openpolis, 23 gennaio 2023);

la finalità del fondo per le opere indifferibili è quello di compensare l’impennata dei prezzi dell’energia e delle materie prime e dunque velocizzare le procedure legate all’avvio dei cantieri delle opere finanziate nell’ambito del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che dovrebbero concludersi entro il 2026;

le modalità di assegnazione delle risorse del fondo per le opere indifferibili sono state dettagliate da un decreto del presidente del consiglio dei ministri, entrato in vigore lo scorso settembre;

questo atto dispone l’accesso al fondo solo per le amministrazioni che necessitano di ulteriori risorse per far fronte all’aggiornamento dei prezzari. Spettava alla Ragioneria generale dello Stato individuare le istanze da ammettere al finanziamento;

l’articolo 2, comma 2, lettera c) Dpcm 28 luglio 2022 prevede che “Ai fini dell’accesso al Fondo, le amministrazioni statali istanti devono verificare […] che il cronoprogramma degli interventi indichi la pubblicazione del bando o dell’avviso per l’indizione della procedura di gara, ovvero la trasmissione della lettera d’invito, entro il 31 dicembre 2022, e che per gli stessi risulti prevista la conclusione entro il 31 dicembre 2026 o entro la data prevista nel caso di interventi del PNRR”;

le istanze pervenute al Governo ammontano in totale a 8,07 miliardi. Meno della quota stanziata. Di conseguenza sono state tutte finanziate. Le risorse residue sono state messe nuovamente a bando a seguito della pubblicazione di un decreto del ministero dell’economia lo scorso 12 gennaio;

predetto decreto suddivide l’assegnazione delle risorse in due sottocategorie. Il livello di informazioni disponibili per questi due ambiti non è lo stesso. Il decreto della Ragioneria generale dello Stato fornisce informazioni sulla territorializzazione solo per la metà circa delle risorse assegnate;

la maggiore quantità di dati è disponibile per le “domande ammesse a finanziamento” per un ammontare complessivo di circa 5,7 miliardi di euro di fondi assegnati. Altra sottocategoria riguarda invece i prefinanziamenti, assegnati a quei soggetti attuatori che nella domanda hanno dichiarato di aver già avviato o di voler avviare le procedure per l’affidamento di opere pubbliche tra il 18 maggio e il 31 dicembre 2022. In questo caso le informazioni disponibili – contenute nell’allegato al Dpcm del 28 luglio – riguardano solamente le amministrazioni titolari e la misura di riferimento. Non c’è nessun riferimento alla territorializzazione delle risorse;

tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Provincia per sapere

  1. se sia a conoscenza delle opere da realizzarsi sul territorio della Provincia autonoma di Trento che verranno finanziate con il fondo per l’avvio delle opere indifferibili istituito con il decreto legge 50/2022 e, in caso di risposta positiva, quale sia l’ammontare di risorse statali ad esse destinato;

* * * * *

One Reply to “Bypass ferroviario di Trento. Il M5S presenta 2 interrogazioni sull’iter della cantierizzazione”

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...