Grazie all’approvazione di una proposta normativa del M5S in Trentino abbiamo fatto dei decisi passi avanti nella lotta all’inquinamento da plastica e da microplastiche.
Un emendamento a mia prima firma permetterà al Trentino di avere una normativa d’avanguardia a livello nazionale riguardo al contrasto dell’inquinamento da plastica. In caso di bando di gara per l’assegnazione di una concessione sulle acque minerali otterranno più punti le imprese che si impegnano a convertire l’imbottigliamento dell’acqua dalla plastica al vetro e in ogni caso anticipando gli obiettivi posti dall’Unione Europea proprio riguardo il contenimento dell’inquinamento da plastiche.
L’emendamento all’articolo 9, che riformulava e accorpava due precedenti emendamenti a mia prima firma, è stato concordato con l’assessore Achille Spinelli, e prevede proprio di premiare le aziende che si impegnano a ridurre o a eliminare le bottiglie in plastica a favore di quelle in vetro facendo riferimento diretto alle direttive europee sul tema.
Se possiamo dirci soddisfatti dei risultati conseguiti con gli emendamenti in materia di imbottigliamento non si può dire lo stesso per ciò che riguarda gli ordini del giorno, visto che una proposta sul tema è stata inspiegabilmente bocciata. I primi due punti dell’OdG (il testo lo trovate in calce a questo messaggio) che avevo presentato puntavano a premiare le imprese che passano dall’imbottigliamento in plastica a quello in vetro. Erano stati ritenuti accoglibili ma poi sono stati stralciati in ragione dell’emendamento di cui sopra che di fatto li riassume. Su questo non ho ovviamente niente da dire.
A risultare incomprensibili sono invece le motivazioni della bocciatura del terzo e del quarto punto dell’OdG. Si chiedeva di sviluppare un piano d’azione per il raggiungimento anticipato degli obiettivi europei di raccolta separata delle bottiglie in plastica (77% entro il 2025 e 90% entro il 2029) e di predisporre un piano di comunicazione concordato con le associazioni di categoria per incentivare pubbliche amministrazioni, esercizi commerciali e associazioni varie ad aderire alla campagna “Plastic Free” del Ministero dell’Ambiente.
Stando alla spiegazione ufficiale, l’assessore Mario Tonina ha ritenuto di bocciare le proposte perché a suo dire nel 2021 gli impegni saranno portati avanti in autonomia dalla Giunta con i Comuni. Tradotto, quello che abbiamo proposto gli va bene ma preferisce non approvarlo per fare poi la stessa cosa… non sembra esserci molta logica ma se così sarà ce la faremo andare bene. Rimane da chiedersi perché una proposta che andava a rafforzare quanto ci viene detto sarebbe nelle intenzioni della maggioranza sia stata rigettata. Misteri della politica… o forse no?
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Seguono l’emendamento approvato e la proposta di ordine del giorno bocciata il 4 dicembre 2020:

Proposta di ordine del giorno n. 3/64/XVI del 19 novembre 2020 collegata al disegno di legge n. 64/XVI “Disciplina della ricerca e delle concessioni minerarie e modificazioni della legge provinciale sulle cave 2006” – Bocciata il 4 dicembre 2020
“Imbottigliamento in plastica delle acque minerali”
L’inquinamento derivante dall’utilizzo di prodotti in plastica rappresenta un problema sempre più grande nella programmazione delle politiche ambientali di tutti i paesi. Il Report delle Nazioni Unite Single-use Plastics: A roadmap for Sustainability, pubblicato nel 2018 in collaborazione con il governo indiano e il Ministero dell’Ambiente, delle Foreste e dei Cambiamenti Climatici, ha analizzato la situazione dei rifiuti plastici in oltre sessanta paesi, concentrandosi da un lato sulle modalità di smaltimento ad essi legate e dall’altro sulla produzione, l’uso e la gestione delle materie plastiche monouso;
i dati emergenti nel report sono chiari: “Solo il 9 per cento dei miliardi di tonnellate di plastica che il mondo ha prodotto è stato riciclato […] La maggior parte finisce in discarica, discariche o nell’ambiente”. A livello globale, la Cina è la fonte principale di imballaggi in plastica, davanti all’Unione europea e agli Stati Uniti, anche se questi ultimi, pro capite producono di più. Come affermato da Erik Solheim, responsabile dell’UN Environment, nella prefazione del rapporto, il problema principale non è tanto la produzione della plastica, quanto il suo (ri)utilizzo;
il report fornisce delle possibili strategie che possono essere adottate dai rappresentanti politici per far fronte alla produzione e allo smaltimento della plastica, come la promozione di alternative ecologiche e di strategie di riduzione volontaria, l’implementazione di divieti e imposizioni sull’uso e la vendita di prodotti derivanti da plastica e la formazione dei consumatori (Il Report delle Nazioni Unite per combattere la plastica – Rinnovabili.it, 5 giugno 2018);
i Ministri dell’Ambiente dei 20 paesi più industrializzati del mondo riunitisi a Karuizawa, in Giappone, nel giugno 2019 in occasione del G20 Ambiente, hanno sottoscritto un accordo, che, seppur non vincolante, quantomeno traccia una direzione comune per quanto riguarda la condivisione d’informazioni, piani, misure e best practice per combattere e ridurre l’inquinamento da plastica nei mari tra le 20 Nazioni firmatarie (G20: firmato accordo quadro contro l’inquinamento da plastica negli oceani – Rinnovabili.it, 17 giugno 2019);
il raggiungimento di un accordo internazionale giuridicamente vincolante riguardante la plastica è stato auspicato chiaramente da parte dell’Unione Europea nel nuovo piano d’azione per l’economia circolare Per un’Europa più pulita e più competitiva (COM(2020) 98 final) dell’11 marzo 2020, dove si legge che: “Per sostenere la transizione globale a un’economia circolare, la Commissione intende: sulle basi poste dalla strategia europea per la plastica, guidare gli sforzi a livello internazionale per raggiungere un accordo globale sulla plastica e promuovere l’adozione dell’approccio dell’UE in materia di economia circolare sulla plastica”;
il nuovo piano d’azione per l’economia circolare Per un’Europa più pulita e più competitiva al punto 3.4. prevede quanto segue:
“Per incrementare l’utilizzo della plastica riciclata e contribuire all’uso più sostenibile della plastica, la Commissione adotterà disposizioni vincolanti relative al contenuto riciclato e misure per la riduzione dei rifiuti per prodotti fondamentali quali gli imballaggi, i materiali da costruzione e i veicoli, tenendo conto anche delle attività dell’Alleanza per la plastica circolare. Parallelamente all’adozione delle misure volte a ridurre i rifiuti di plastica, la Commissione affronterà la questione della presenza di microplastiche nell’ambiente”;
su questo fronte l’Unione Europea si pone come capofila, avendo già adottato diversi piani e strategie volti sia al ridimensionamento dell’uso della plastica, laddove possibile, ma soprattutto al suo riutilizzo;
la direttiva 2019/904 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 giugno 2019 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente vieta a partire dal luglio 2021 l’utilizzo prodotti formati da plastica monouso come ad esempio cannucce, stecchini per i palloncini, bastoncini cotonati, posate e piatti monouso, ecc., inoltre prescrive che il 90% delle bottiglie di plastica dovrà essere raccolto dagli Stati membri entro il 2029 e che le bottiglie di plastica dovranno contenere almeno il 25% di contenuto riciclato entro il 2025 e il 30% entro il 2030;
la direttiva 2019/904, così come gli altri atti della Commissione Europea, si inseriscono all’interno di una chiara politica dell’Unione Europea in materia ambientale, inaugurata con il cosiddetto Green Deal europeo, ovvero un piano di azione che si pone l’obiettivo di dotare l’Unione Europea di un’economia efficiente e competitiva sotto il profilo delle risorse, che nel 2050 non genererà emissioni nette di gas a effetto serra e in cui la crescita economica sarà dissociata dall’uso delle risorse;
un aspetto da non sottovalutare rispetto ai costi dell’inquinamento derivante dalla plastica è quanto sottolineato da Karmenu Vella, Commissario europeo responsabile per l’ambiente, gli affari marittimi e la pesca, che afferma: “Le cannucce o le forchette di plastica sono oggetti di piccole dimensioni che possono causare gravi danni duraturi. La legislazione sulla plastica monouso riguarderà il 70 % dei rifiuti marini, scongiurando danni ambientali che ci costerebbero 22 miliardi di € entro il 2030.” (Economia circolare: la Commissione esprime soddisfazione per l’adozione definitiva da parte del Consiglio delle nuove norme in materia di plastica monouso per ridurre i rifiuti marini – Commissione europea, Comunicato stampa 21 maggio 2019, Bruxelles);
a livello nazionale, il Ministro dell’Ambiente, il 4 ottobre 2018 ha dato il via alla campagna #PlasticFree, basta sulle 4 R: riduci, riutilizza, ricicla, recupera. Da allora molte realtà tra cui scuole, università, istituzioni nazionali e locali, associazioni, piccole aziende e multinazionali, hanno aderito all’iniziativa per la messa al bando della plastica monouso, seguendo le linee guida del Ministero dell’Ambiente;
concentrandosi invece sul livello territoriale, il Programma di sviluppo provinciale della XVI Legislatura del luglio 2019, in diversi punti fa riferimento all’ambiente, sia in relazione al territorio, sia in relazione alla sostenibilità, in particolare viene sostenuta la necessità di “Rafforzare la consapevolezza del legame tra ambiente e qualità della vita, mediante attività di sensibilizzazione ed educazione ambientale rivolte ai cittadini e alle imprese” e di “potenziare la filiera di smaltimento della frazione residua della raccolta differenziata e conseguente riciclo, con l’attenzione al perseguimento degli obiettivi della c.d. “economia circolare” e ancora: “La sostenibilità deve di conseguenza rappresentare un valore irrinunciabile anche per la crescita equilibrata e diffusa della cultura, della qualità della vita, dell’economia e dell’intero sistema pubblico delle Autonomie del Trentino.”;
infine nel medesimo Programma di cui al precedente paragrafo viene affermato quanto segue: “Per mettere in pratica le ambizioni di medio-lungo periodo prefigurate nel Programma di Sviluppo Provinciale, è indispensabile perseguire un livello di tutela dell’ambiente sempre più elevato, ricercando l’equilibrio tra uomo e natura e riservando particolare attenzione alla biodiversità e alla ricchezza delle risorse naturali. […] Di primario rilievo dovranno essere la raccolta differenziata e lo smaltimento della frazione residua, in un’ottica di economia circolare.”;
gli obiettivi auspicati a livello internazionale, resi effettivi dall’Unione Europea e che dovranno quindi essere implementati dagli Stati membri vanno in una direzione ben precisa. Alla luce di quanto fin qui espresso e delle linee di indirizzo contenute nel Programma di Sviluppo provinciale, sarebbe auspicabile l’adozione nel nostro territorio di misure che permettano non solo di raggiungere gli obiettivi prefissati dall’Unione Europea, ma di farlo in tempi anticipati;
questo rappresenterebbe sicuramente un impegno concreto nella lotta all’inquinamento derivante dal materiale in plastica, soprattutto monouso, e al contempo determinerebbe esternalità positive in termini di immagine con possibili utilità e benefici anche in termini di attrattività;
tutto ciò premesso il Consiglio provinciale impegna la Giunta
- a valutare l’inserimento all’interno dei bandi per l’assegnazione delle concessioni per la coltivazione di giacimenti di acque minerali dei criteri per la valutazione delle domande concorrenti gli impegni relativi alla commercializzazione in vetro del prodotto e a piani di riconversione della distribuzione da plastica a vetro;
- a valutare l’inserimento all’interno dei bandi per l’assegnazione delle concessioni per la coltivazione di giacimenti di acque minerali dei criteri per la valutazione delle domande concorrenti gli impegni relativi all’accelerazione dei tempi di raggiungimento degli obiettivi relativi all’introduzione di prescrizioni di progettazione per garantire che i tappi rimangano fissati alle bottiglie e dell’obiettivo di integrare il 25% di plastica riciclata nelle bottiglie in PET a partire dal 2025 e il 30% in tutte le bottiglie di plastica a partire dal 2030;
- a predisporre – entro sei mesi dall’approvazione del presente ordine del giorno e con il coinvolgimento delle catene di distribuzione alimentare che operano sul territorio della provincia di Trento – un piano d’azione per il raggiungimento anticipato degli obiettivi di raccolta separata delle bottiglie di plastica del 90% entro il 2029 e del 77% entro il 2025 fissati dall’Unione Europea;
- predisporre, di concerto con le associazioni di categoria, un piano di comunicazione sociale al fine di invitare le pubbliche amministrazioni del Trentino, gli esercizi commerciali e le associazione ad aderire alla campagna “Plastic free” lanciata dal Ministero dell’Ambiente
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