Scuola, ambiente e futuro, il modello vincente dell’Istituto Fontana di Rovereto

Venerdì 21 maggio ho preso parte con molto piacere e un pizzico di emozione alla presentazione dei progetti di sostenibilità ambientale realizzati all’interno dell’Istituto Tecnico Economico G.F. Fontana di Rovereto, una scuola all’avanguardia a livello nazionale che, anche grazie al sostegno dell’iniziativa Facciamo EcoScuola promossa dal M5S, ha intrapreso un percorso virtuoso di sostenibilità ambientale e di certificazione europea EMAS della struttura, una delle sole 3 in tutta Italia.

Non solo, l’Istituto Fontana è un’eccellenza che apre nuove strade in campo ambientale anche perché ha preso molto sul serio la questione della sostenibilità. Innanzitutto si è dotato di un referente ambientale per ogni classe classe oltre ad averne uno per la scuola in sé. Ogni anno organizza una giornata ambientale, e quella cui ho partecipato venerdì non era la prima, era la quattordicesima, segno che sui temi usciti alla ribalta in questi ultimi tempi a Rovereto ci lavorano da quasi 3 lustri. Ancora, l’istituto roveretano ha promosso un gemellaggio con Otonga, foresta primaria in Equador, porta avanti il monitoraggio dei consumi di acqua ed energia e fa parte di un forum di scuole certificate EMAS a livello europeo.

In poche parole l’Istituto Fontana è un bellissimo esempio di cosa si può fare nella scuola pubblica se si trovano professori e personale appassionati e organizzati, mettendo loro a disposizione le risorse per fare bene.

Per il Trentino e per l’Italia la scuola pubblica rappresenta un valore enorme. Posta in maniera molto chiara e molto semplice, la scuola è il mezzo tramite il quale le Istituzioni costruiscono il futuro. Per questo abbandonarla, ignorarla e sminuirla è non solo sbagliato ma proprio criminale. Purtroppo è anche quello che succede sempre più spesso alle nostre latitudini.

Come ogni altra attività umana, anche la scuola pubblica richiede sostegno e interventi. Non può infatti crescere e migliorare nulla senza risorse, e anzi, con la politica che taglia ogni anno gli investimenti. Troppo spesso lo Stato ma anche la Provincia hanno scelto di dare per scontato il mondo dell’istruzione, mettendoci mano con riforme al ribasso, improntate su visioni non oggettive ma ideologiche. Eppure basterebbe partire ed applicare pochi semplici principi. La scuola pubblica va sostenuta e incentivata perché è un asset fondamentale dello Stato, un patrimonio dei cittadini e, come detto, la chiave per plasmare il futuro della nostra società.

È quello che il M5S ha cercato di fare promuovendo Facciamo Ecoscuola. Per la Regione Trentino-Alto Adige il M5S ha messo a disposizione 57.995,74 euro dalle restituzioni parlamentari ai quali si sono aggiunti ulteriori 10.000 euro, derivanti dalle mie restituzioni. Su un totale di 67.995,74 euro investiti sull’iniziativa Facciamo EcoScuola a livello regionale, 13.480 euro sono stati destinati a finanziare l’iniziativa Decibel – Decibon ideata dall’Istituto Fontana.

Fare la nostra parte a fronte delle risorse a nostra disposizione. Ci siamo tagliati lo stipendio per sostenere progetti meritevoli, che migliorassero l’ambiente scolastico e aiutassero a sviluppare una maggiore sensibilità ecologica negli adulti di domani. Per quel che mi riguarda, sono fiero di aver contribuito. Anzi, la mia speranza è che l’esperienza in futuro si possa ripetere perché credo che ogni politico debba pensare non a prendere per se stesso ma a dare alla collettività, e non lo dico con retorica.

Se ci pensiamo bene, la maggior parte dei problemi che abbiamo con la politica oggi derivano dall’accettazione di una mentalità per la quale è passata diffusamente l’idea che chi ricopre cariche pubbliche non lavora tanto nell’interesse collettivo ma per il proprio esclusivo tornaconto. Eppure non c’è niente di nuovo o rivoluzionario in questo, si tratta invece del modo di comportarsi più primordiale che ci sia. Il nostro dovere come politici è di cercare di migliorare ciò che è di tutti, non di arraffarlo o regalarlo agli amici. E soprattutto dobbiamo sapere che siamo chiamati a comportarci con dignità e onore, a dare l’esempio in senso positivo e non il contrario.

La scuola come ogni altra Istituzione funziona se chi ha la responsabilità di decidere intende valorizzarla come merita e non tagliarla e subappaltarla. Solo in questo modo si possono migliorare le cose. Se invece il ragionamento di fondo è che la scuola è solo un altro ente pubblico da umiliare e fare a pezzi per ideologia, allora le conseguenze negative, che molte famiglie già vivono sulla loro pelle, sono solo logiche. Ciò è disastroso, perché come detto, la scuola rappresenta il futuro e a forza di tagli quel futuro ce lo stiamo giocando. 

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