Il depuratore di Linfano è vecchio di 40 anni e pieno di problemi. È stato pensato per un’altra epoca e nonostante questo gestisce volumi di liquami ingenti e in continua crescita. Aggiungeteci che l’infrastruttura fognaria a monte dell’impianto e gestita dal comune di Arco presenta lacune con riguardo alla separazione tra acque nere e bianche e le conseguenze per uno dei territori più importanti di tutto il Trentino dal punto di vista ambientale e turistico si sentono… anche (o forse soprattutto) col naso.
È una situazione che si trascina da decenni, ed è denunciata con forza dal Comitato Salvaguardia e Vivibilità Linfano Torbole. Lo scorso 16 settembre il Comitato è stato ricevuto in Provincia consegnando un documento che ricostruisce la situazione indecorosa del depuratore e avanza una serie di richieste alla politica provinciale. Curiosamente il comunicato dell’ufficio stampa provinciale dimentica di citare questo fatto, pur dilungandosi assai sulle promesse del Presidente Fugatti.
Conoscendo come funzionano certe cose ho quindi ritenuto utile mettere nero su bianco le richieste del Comitato (immagini a piè di pagina) tramite un’interrogazione depositata oggi. In questo modo chi di dovere dovrebbe sentirsi motivato a dare risposte concrete ai cittadini invece di fare il solito gioco del dire una cosa in privato facendone poi uscire una un po’ diversa in pubblico…
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Segue il testo integrale dell’interrogazione 3006/XVI del 17 settembre 2021 “Criticità dell’impianto di depurazione sito a Linfano di Arco“
da un comunicato stampa divulgato dall’ufficio stampa della Provincia, risulta che in data 16 settembre 2021 si sia svolto un incontro tra il Presidente della Provincia, il vicepresidente, i funzionari funzionari competenti, i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Nago-Torbole e di Arco e i rappresentanti del Comitato Salvaguardia e Vivibilità Linfano Torbole. Oggetto della discussione intercorsa sarebbe stata la mitigazione di una serie di disagi connessi all’operatività del depuratore sito a Linfano di Arco, a partire dalla piaga degli odori molesti (Depuratore di Linfano di Arco, il presidente della Provincia ha incontrato il Comitato dei cittadini – Ufficio Stampa della Provincia, Comunicato n.2555 del 16 settembre 2021);
come emerge dal predetto comunicato, nel corso del succitato incontro la parte tecnico-politica avrebbe avanzato le seguenti considerazioni.
- Giovanni Battista Gatti, dirigente del Servizio Gestione degli impianti avrebbe evidenziato il fatto che la Provincia starebbe già intervenendo su molti depuratori del basso Sarca, ad esempio il completamento del reattore biologico del depuratore Riva Arena, al fine di aumentarne la capacità di trattamento dei liquami;
- il dirigente del Servizio Gestione impianti avrebbe anche sottolineato come siano stati appaltati i lavori del nuovo collettore pensato per superare la frazione di Linfano in modo da evitare sversamenti di liquami nelle campagne all’insorgere di forti precipitazioni;
- sarebbero inoltre allo studio 2 ulteriori interventi volti a ridurre l’impatto del depuratore di Linfano sulla popolazione, ovvero (1) “il potenziamento dei sistemi di abbattimento degli odori nelle zone di pretrattamemto dei liquami e di trattamento dei fanghi”, e (2), “la realizzazione di una vasca di laminazione da circa 2.000 metri cubi che permetterebbe di laminare le portate e caricare anche di notte il depuratore di Arco”;
- al termine dell’incontro il presidente della Provincia si sarebbe impegnato a far realizzare un’analisi tecnica degli interventi aggiuntivi proposti dal comitato di cittadini riguardo al depuratore di Linfano e, nel volgere di alcune settimane, a convocare un nuovo incontro con il comitato medesimo per fare il punto della situazione;
risulta inoltre che in occasione del sopraccitato incontro, per iniziativa del Comitato Salvaguardia e Vivibilità Linfano Torbole, sia stato anche consegnato al presidente della Provincia un documento corredato da n.416 dichiarazioni di sostegno, al cui interno si illustra la storia della realizzazione del depuratore e delle problematiche ad essa connesse insorte nel corso del tempo. Fra i punti di maggior rilievo si citano:
- la constatazione che il depuratore di Arco, entrato in funzione in data 04 gennaio 1982, serve i Comuni di Dro, Nago-Torbole più alcune frazioni di Arco ed è in grado di trattare il carico organico di 25.700 abitanti equivalenti;
- al momento della sua messa in opera, l’impianto era sovradimensionato rispetto al numero delle persone cui faceva riferimento sull’intero periodo dell’anno poiché teneva conto del sovraffollamento che si verifica sul territorio nel corso dei mesi estivi con l’arrivo dei turisti;
- a quasi 40 anni dalla sua messa in servizio il depuratore appare oggi tecnologicamente arretrato e nel complesso inadatto a gestire l’afflusso di carichi organici straordinari;
- la precedente osservazione risulta corroborata dall’andamento demografico 1980-2020 dei tre Comuni che incidono sulla struttura del depuratore. Si è infatti passati da circa 16.200 a 26.100 abitanti. Si consideri inoltre che nel 2019 l’APT locale stimava le presenze turistiche aggiuntive in 18.096 (luglio) e 19.770 (agosto);
- secondo il Comitato il numero attuale di abitanti che grava sul depuratore di Linfano ammonterebbe a circa 15.000 residenti e circa 7.000 presenze turistiche, dati che non tengono conto dell’incidenza delle seconde case e del pendolarismo che si verifica nei fine settimana;
- il depuratore di Linfano sarebbe dunque soggetto ad un limite organico al limite dei parametri di progetto e sarebbe ulteriormente gravato dal percolato proveniente dalla discarica della Maza e dai liquami conferiti periodicamente da altri territori provinciali. Il tutto farebbe sì che, nel periodo estivo, la struttura di depurazione non risulti in grado di rispettare i parametri di legge allo scarico;
- la situazione del depuratore di Linfano risulterebbe ancor più grave in prospettiva. Nel decennio appena trascorso la popolazione residente afferente alla struttura sarebbe aumentata di circa 150 unità all’anno mentre le presenze turistiche sarebbero cresciute del 29,2%, dati che segnalano la concreta possibilità che l’efficienza del depuratore sia ulteriormente pregiudicata nel futuro prossimo;
- non di secondaria importanza è il fatto che le disfunzioni di cui sopra vadano a incidere su un territorio ad elevato valore turistico, ambientale e paesaggistico, fattori che risultano danneggiati di conseguenza;
nel documento di cui al precedente paragrafo e consegnato al Presidente della Provincia e ai sindaci presenti all’incontro, il Comitato avanza la richiesta di risoluzione di 3 specifiche criticità riferite all’impianto di depurazione di Linfano:
- il superamento dei limiti di legge allo sversamento nel fiume Sarca, acuitosi negli ultimi 10 anni a causa delle ripetute fuoriuscite determinate dall’afflusso anomalo di acque bianche nella rete fognaria nera comunale e intercomunale e dall’sovraccarico di sostanza organica nell’impianto (Playlist “Acque nere Linfano” YouTube), fattori che nel 2018 hanno indotto l’autorità sanitaria a imporre il divieto di balneazione nell’area limitrofa al depuratore con conseguente grave danno per i residenti e l’economia del territorio;
- l’eliminazione degli odori molesti che aleggiano nei dintorni dell’impianto di depurazione di Linfano, logica conseguenza di quanto sin qui riportato e causa di ulteriore nocumento per la vivibilità del territorio;
- la riduzione dell’impatto paesaggistico della struttura medesima, sempre nell’ottica del pieno conseguimento del potenziale turistico dell’Alto Garda e del rispetto dovuto ai cittadini che abitano nei pressi della struttura;
- nel breve periodo il comitato chiede inoltre di provvedere ad una migliore manutenzione ordinaria dell’impianto al fine di ridurre l’impatto degli odori molesti;
- nel medio lungo periodo il comitato auspica che la Provincia provveda alla copertura delle vasche di decantazione e, in seguito, alla ricollocazione dell’impianto in un’area differente dall’attuale che risulti più adatta ad ospitarlo, riducendone gli impatti;
tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per sapere
- se, in aggiunta alle due linee di intervento proposte nel corso dell’incontro del 16 settembre 2021, intenda fornire una risposta puntuale alle richieste presentate dal Comitato Salvaguardia e Vivibilità Linfano Torbole nel documento intitolato “Depuratore in località Linfano di Arco – Vivibilità promuovere delle aree circostanti”
- se e con quali modalità l’amministrazione provinciale intenda promuovere iniziative e coordinare interventi con le amministrazioni comunali di Arco e di Nago-Torbole per affrontare le criticità a monte dell’impianto di depurazione e che sono diretta conseguenza della non corretta separazione delle acque bianche dalle acque nere;
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Qui sotto la playlist “Acque Nere Linfano” che rende bene l’idea del problema vissuto dai cittadini che abitano nei pressi del depuratore di Linfano

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One Reply to “La Provincia dia finalmente risposte concrete sul depuratore di Linfano”