Consumo di suolo: la politica deve mantenere impegni e promesse

Con la deliberazione n.852 del 13 maggio 2022 la giunta provinciale ha dato il via libera alla cementificazione di circa 53 mila metri quadrati di vigneti in località Spini di Gardolo. Un’operazione, l’ennesima, che produrrà uno scriteriato aumento del consumo di suolo in Provincia di Trento a fronte di nessuna attività di recupero e rinaturalizzazione delle parti degradate del nostro territorio. Per sollevare l’attenzione su questa emergenza che continua sottotraccia da anni, nel mese di giugno il M5S ha presentato una serie di atti che mirano a porre rimedio ai guasti causati dalla tendenza a speculare sul territorio senza curarsi delle conseguenze nefaste di tale approccio.

L’edizione 2020 del Rapporto sulle dinamiche di urbanizzazione e sul consumo di suolo in Trentino ha certificato che nel solo nel 2019 il consumo di suolo in Provincia di Trento è stato di 53 ettari di territorio, mentre il patrimonio edilizio inutilizzato e in deperimento (case sfitte o incomplete, capannoni vuoti, ruderi…) è rimasto invariato. A tal proposito va specificato che il Trentino è in gran parte montagnoso. Questo significa che i terreni consumati sono quasi tutti collocati nel fondovalle, col risultato che, come nel caso di Spini di Gardolo, le nuove edificazioni si “mangiano” campi coltivati. Questo, fra le altre cose, è in contrasto con l’Accordo di Parigi sul clima, laddove si riconosce come prioritaria la sicurezza alimentare e di porre fine alle carestie, con particolare riguardo alle vulnerabilità dei sistemi di produzione alimen­tare rispetto agli impatti negativi dei cambiamenti climatici. È chiaro infatti che tanto più si riducono le superfici coltivate a favore di capannoni (spesso destinati a restare vuoti…), tanto meno si produrrà a livello agricolo.

Non solo. Se si considerano gli obiettivi posti da Unione Europea ed ONU, si scopre che la richiesta è di ridurre in maniera significativa il consumo di suolo entro l’anno 2030 e di azzerarlo per il 2050. Intenti che sono stati fatti propri dalla Provincia di Trento con la redazione della “Strategia provinciale per lo sviluppo sostenibile” (SProSS) ma anche dal Consiglio provinciale, che proprio riguardo al consumo di suolo il 25 marzo 2021 ha approvato la proposta di ordine del giorno n.1/85/XVI presentata dal M5S per richiamare al rispetto degli accordi internazionali sul tema.

Come dimostrato dalle decisioni della giunta riguardo alla cementificazione di Spini di Gardolo che a breve saranno avallate dall’amministrazione comunale di Trento, purtroppo la politica spesso dimentica quanto promette, specie quando di mezzo ci sono grandi interessi economici. Per questo motivo il M5S è tornato sulla questione, prima presentando un’apposita interrogazione sulla deliberazione n.852 (la 3769/XVI), e poi presentando numerosi emendamenti e ordini del giorno nell’ambito del disegno di legge n. 141/XVI, discusso a inizio giugno 2022. Con gli emendamenti abbiamo cercato di porre in essere limiti ineludibili al consumo di suolo, ma sono stati tutti respinti dalla maggioranza. È andata meglio con la proposta di ordine del giorno 55/141/XVI che è stata pienamente recepita dal Consiglio, rafforzando il monitoraggio sui fenomeni di cementificazione e imponendo la messa nero su bianco di ciò che si intende fare per limitarli e conseguire gli obiettivi posti da ONU e UE.

È inutile nasconderlo: a dispetto di promesse e impegni, la strada per preservare il territorio trentino è ancora lunga e difficile. Non bisogna però scoraggiarsi ma anzi continuare a insistere affinché la politica e i politici tutelino l’interesse ambientale della collettività rispetto a quello privato di speculatori e affaristi.

* Intervento inoltrato all’ufficio stampa del Consiglio provinciale da pubblicare nella sezione “Nero su bianco” del numero di Cronache del consiglio in uscita a luglio

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