Segue il testo della lettera che ho inviato al quotidiano IlT in risposta ad una missiva firmata dagli esponenti leghisti Binelli, Cattoi e Testor in merito alla mancanza di informazioni sulla riforma dell’Autonomia differenziata.
Gentile direttore,
confesso di aver letto con un certo stupore il contributo inviato al suo quotidiano da parte di Diego Binelli, Vanessa Cattoi ed Elena Testor in difesa della futura (o futuribile?) riforma nazionale dell’autonomia “differenziata”. A parte i soliti slogan, e la sicurezza granitica che i piani di Calderoli non finiranno col danneggiare l’autonomia speciale trentina, per ora tutti da dimostrare, visto che la riforma è di là da venire, mi ha colpito la battuta sul fatto che chi critica sarebbe poco informato. Questo perché in effetti gli esponenti leghisti, per una volta, hanno ragione… solo che i primi a non voler informare sulla questione sono il loro partito e il loro presidente della Provincia! Nei mesi scorsi il M5S ha più volte sollecitato il presidente Fugatti e la sua giunta a relazionare sulle questioni inerenti l’autonomia e la riforma Calderoli ma queste informazioni non sono mai state fornite, nonostante l’approvazione di impegni precisi in tal senso!
Chiariamo innanzitutto che in tema di autonomia, garantire informazione e chiarezza sarebbe un obbligo. L’articolo 147 ter comma 2 del Regolamento interno del Consiglio provinciale (“Informazione in materia di norme di attuazione dello statuto”) infatti specifica che (1) il Presidente del Consiglio chiede periodicamente informazioni e documentazione ai componenti nominati dal Consiglio nella commissione paritetica sulle norme di attuazione dello statuto e ne informa il Consiglio provinciale. Inoltre (2), il presidente del Consiglio dovrebbe invitare gli stessi componenti della commissione, il Presidente della Provincia e agli assessori interessati a relazionare sulla loro attività o su specifiche problematiche all’attenzione della commissione paritetica. Ebbene, in 4 anni e mezzo il Consiglio provinciale trentino ha ascoltato solo una volta i componenti della commissione paritetica nominati dal Consiglio.
Conscio di questa situazione disdicevole, il 9 novembre scorso il M5S trentino ha depositato e ottenuto l’approvazione di un ordine del giorno (il 582/XVI) che impegnava la giunta provinciale “a illustrare alla competente commissione permanente del Consiglio provinciale entro 30 giorni dall’approvazione dello stesso ordine del giorno, lo schema di norma di attuazione avente ad oggetto il coordinamento per le Province autonome in relazione all’attuazione del PNRR, del PNC, del PNIEC e di altri piani aventi finalità analoghe, anche considerando l’eventuale supporto tecnico e un confronto con i componenti di nomina provinciale nella Commissione dei 12”. Strano a dirsi, alla data odierna (29 marzo 2023) e quindi ben oltre la scadenza imposta dall’atto, tale impegno risulta inattuato.
Non solo, visti il silenzio e la mancanza di informazioni sulla questione, il 7 marzo 2023 il M5S ha presentato un’interrogazione (la 4365/XVI), tramite la quale si sollecitava il presidente della Provincia a relazionare proprio in merito alla cosiddetta riforma Calderoli, per ora senza ottenere risposta.
Come si vede dunque i leghisti hanno ragione: manca informazione. Peccato solo siano loro i primi a non voler fare chiarezza, preferendo di gran lunga la propaganda pro domo sua ad una onesta e trasparente disamina dei fatti.
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Seguono: il testo della lettera degli esponenti leghisti, pubblicata da IlT in data 29 marzo 2023, e la mia risposta, pubblicata su IlT in data 30 marzo 2023.


Richiesta di comunicazione 59/XVI depositata il 30 marzo 2023 “La posizione espressa in sede di Conferenza delle Regioni sul disegno di legge per l’attuazione dell’Autonomia regionale differenziata e iniziative intraprese dalla Provincia di Trento”
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One Reply to “Sull’Autonomia differenziata manca informazione? Certo, ed è tutto “merito” della lega!”