Comunicazione istituzionale nei periodi di campagna elettorale: l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni invita i presidenti di Giunta e Consiglio provinciale a rispettare le regole della par condicio

Nel giugno 2019, quindi circa 10 mesi fa, effettuavo una segnalazione per violazione delle norme sulla par condicio. Agcom aveva già effettivamente “tirato le orecchie” al Corecom di Trento per non aver svolto le funzioni previste dalla legge e c’erano state sollecitazioni alla Giunta provinciale affinché fornisse spiegazioni per le comunicazioni istituzionali effettuate durante la campagna elettorale per le amministrative del 2019. Ciononostante sembrava che il fascicolo fosse destinato all’archiviazione con un mesto nulla di fatto. Sono invece felice di poter dire che non è stato così. Il 20 marzo scorso ho ricevuto la nota di Agcom con cui mi è stata notificata la delibera adottata dal Consiglio dell’Autorità il 16 marzo (N. 107/20/CONS), firmata dal presidente Angelo Marcello Cardani. Nella delibera si invita la Provincia di Trento ad attenersi per il futuro, in casi analoghi a quelli oggetto di decisione, all’osservanza del principio di imparzialità, in relazione alla promozione di iniziative di comunicazione istituzionale in periodo di par condicio.

I casi oggetto dell’intervento dell’Autorità sono stati una serie di comunicati effettuati dal Presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder e dal Presidente della Giunta provinciale Maurizio Fugatti a ridosso dal turno di ballottaggio a Levico Terme e a Borgo Valsugana nel giugno 2019. Tali comunicati hanno palesemente violato il divieto imposto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni.

L’aspetto fastidioso è stato che mentre da un lato l’esecutivo comunicava la (presunta ed assai discutibile…) magnificenza delle proprie azioni, dall’altro si procedeva a oscurare i lavori del Consiglio provinciale (dove, guarda caso, sono rappresentate anche le opposizioni…) bloccando la diretta streaming via web e via televisiva e impedendo ai cittadini di informarsi sullo svolgimento dell’attività legislativa. Nel caso specifico l’attività consiliare aveva riguardato importanti interventi in materia di appalti che portarono anche a un duro scontro delle minoranze con la maggioranza, al punto che le prime dovettero abbandonare l’aula per il mancato rispetto delle più basilari regole della democrazia.

Nello specifico, i testi oggetto delle attenzioni dell’Autorità sono stati un comunicato del Presidente del Consiglio provinciale e due comunicati del Presidente della Giunta provinciale che si elencano di seguito:

  1. Il presidente Kaswalder ha accolto il presidente del Mart – Sgarbi elogia Prevedel e visita Palazzo Trentini” 3 giugno 2019;
  2. “Il presidente Fugatti e l’assessore Failoni all’assemblea dell’Associazione Albergatori ed Imprese Turistiche – Meno burocrazia e più infrastrutture per il turismo trentino”comunicato n. 1363 del 4 giugno 2019;
  3. “Soddisfazione del presidente Fugatti: “Risposte certe ai bisogni dei cittadini” – Semplificazione burocratica e sviluppo: approvato il disegno di Legge della Giunta” – comunicato n.1378 del 6 giugno 2019

Nella delibera Agcom ha puntualizzato che non avrebbe avuto senso un provvedimento di richiamo, di fatto impraticabile, visto che le attività di comunicazione istituzionale della Provincia Autonoma di Trento del 3, 4 e 6 giugno 2019 erano state segnalate solo il 6 giugno 2019, ultimo giorno di campagna elettorale per il turno elettorale di ballottaggio. L’Autorità si è quindi limitata ad approvare una delibera con un invito a non ripetere simili comportamenti. La speranza è che questo richiamo abbia una utilità per le future campagne elettorali anche se, per dirla con le parole della Corte Costituzionale, il rischio che l’amministrazione provinciale non rispetti il divieto di svolgere attività di comunicazione per fornire, attraverso modalità e contenuti informativi non neutrali, una rappresentazione suggestiva, a fini elettorali, dell’amministrazione dei suoi organi titolari rimane concreto.

Di certo anche questa volta, come se ce ne fosse stato bisogno, abbiamo dimostrato che i meccanismi della comunicazione si sono imposti con prepotenza sulle regole democratiche di base, e il tutto nell’indifferenza generale. 

Per quanto piccoli comunque, atti come quello di Agcom sono segnali che dimostrano come il cammino per una democrazia migliore sia possibile, ma per percorrerlo bisogna armarsi di tanta pazienza e perseveranza.

Qui la delibera 107/20/CONSdi Agcom del 16 marzo 2020:
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