Il presidente del Consiglio Kaswalder ha risposto all’interrogazione del M5S con cui si chiedeva di valutare l’introduzione del bilancio ambientale del Consiglio provinciale. Di questi tempi, in cui la parola “ecosostenibilità” è sulla bocca di tutti (e da essa dipendono anche i soldini del Recovery Fund…) la proposta non poteva essere respinta sic et simpliciter… quindi il presidente ha tirato in ballo le consuete giustificazioni procedurali e tira lungo (immagine di copertina: Isaac Cordal).
Della questione, ci viene detto, verrà investito l’ufficio di presidenza, ma come tutti sappiamo, fin da inizio legislatura esso si occupa di tutt’altro, in genere delle questioni legali del presidente caricate a spese della collettività (vedi fra le altre il contenzioso Kaswalder-Pruner che l’ufficio di presidenza ha messo sulle spalle del Consiglio nel 2020 e che ora vuole portare di fronte alla Corte di Cassazione dopo aver perso in 1° e in 2° grado). Per farla breve, qualora l’ufficio di presidenza anche esprimesse la volontà politica di procedere con la redazione del bilancio ambientale, non ci sarebbero comunque gli strumenti e le risorse umane per realizzare le iniziative volte a misurare l’impatto dell’organizzazione istituzionale e a pianificare le misure per ridurlo, motivo per il quale chiedevamo di assegnare la pratica tramite incarico esterno.
Morale? La solita. La lotta al cambiamento climatico sono bravi farla a parole ma nei fatti rinviano ogni iniziativa a data da destinarsi (tanto c’è tempo… vero?). D’altra parte con la scusa di non avere né personale né dirigenti (tema che il M5S ha posto ripetutamente all’attenzione di Kaswalder nel corso dell’intera legislatura), è possibile continuare a non prendersi in carico i problemi e lasciare che le cose continuino ad andare per la strada imboccata fino ad oggi, e per capirci, non è per niente una bella strada.
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Segue la risposta all’interrogazione 2364/XVI “Affidamento incarico per la redazione del bilancio ambientale del Consiglio provinciale di Trento”:


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