Attenzione per i più deboli, per gli studenti ma anche ambiente, medicina, sport e nuove tecnologie. Queste le principali competenze e i valori che caratterizzano Giulio Angelini, Andrea Matteotti, Paolo Minotto e Lorenza Pedrini, i 4 candidati del M5S residenti nella Comunità dell’Alto Garda e Ledro.
Giulio Angelini, di Dro, insegna educazione fisica a Rovereto è istruttore di squash e lo è stato anche di kayak e pallavolo. In passato Giulio ha svolto pure l’attività animatore/educatore a Riva del Garda. Questi i motivi alla base della sua candidatura:«Credo che anche nella nostra Provincia e nell’Alto Garda ci sia molto da fare per migliorare le cose, a partire dall’attenzione per gli studenti e le nuove generazioni. I giovani sono spesso abbandonati a loro stessi, ma sono quasi sempre migliori di come vengono dipinti da una certa propaganda. A tal riguardo mi ispiro al “progetto Islanda”, che ha un comitato promotore dal nome “Sport per Tutti”, che i vari politici al governo hanno ignorato. Per quanto riguarda l’Alto Garda, credo molto nella tutela ambientale e paesaggistica di questo territorio meraviglioso, purtroppo sempre più minacciato da persone che ragionano solo del proprio interesse nel brevissimo periodo senza rendersi conto che cementificando campi agricoli, aumentando indiscriminatamente gli accessi turistici o divorando territorio per farci palazzine si finirà solo per distruggere le caratteristiche che rendono attrattive e belle da vivere le nostre terre. Il mio impegno è rivolto soprattutto a migliorare il sistema educativo trentino e a difendere l’Alto Garda e i suoi abitanti, favorendo uno sviluppo armonioso del territorio e la diffusione delle pratiche sportive, anche come richiamo turistico sano».
Andrea Matteotti, ingegnere nato a Riva del Garda, lavora presso il servizio tecnico dei Comuni di Dro e Drena. Dal 2015 al 2022 ha rappresentato il M5S nel Consiglio comunale di Riva del Garda con serietà ed assiduità (2 assenze su circa 120 convocazioni). La sua candidatura mira a mettere a frutto le competenze acquisite nel campo dei lavori pubblici, urbanistica, salvaguardia del paesaggio, riqualificazione energetica degli edifici e recupero delle materie prime. In quest’ultimo settore Matteotti ha visto riconosciuta la propria competenza fin dall’anno 2007 con l’attribuzione del 1° Premio Ambiente della Regione Trentino Alto Adige. «Purtroppo, uno dei problemi dei quali si parla poco ma che sta assumendo dimensioni enormi in Trentino e nell’Alto Garda è quello della gestione dei rifiuti – dice Matteotti – ci sono grandi interessi economici che mirano a ottenere la costruzione di un secondo inceneritore nella nostra Regione, ma il loro scopo non è quello di risolvere il problema dei rifiuti, quanto piuttosto di ottenere lauti guadagni dalla costruzione e poi dalla gestione dell’inceneritore. È evidente che in questo modo si generano ulteriori problemi di natura sanitaria, peggiorando l’inquinamento ambientale già esistente. Inoltre si introduce una distorsione del mercato incentivando la costruzione dell’inceneritore affossando la raccolta differenziata ed il recupero dei materiali utilizzabili, impedendo cioè la realizzazione di quelle economie circolari delle quali c’è assoluta necessità se vogliamo almeno provare ad arrestare i devastanti cambiamenti climatici in corso. Costruire inceneritori serve solo a nascondere la polvere (inquinante) sotto il tappeto ed a fare ancora più ricchi coloro che già lo sono. Non si risolve davvero il problema dei rifiuti e le conseguenze negative finiscono per essere scaricate sulla salute dei cittadini inermi e sul loro portafoglio. Il M5S si oppone da sempre a questi progetti costosi e scriteriati ma per bloccarli ha bisogno del sostegno degli elettori in modo da poter contare in Consiglio provinciale. La mia speranza è che i trentini scelgano di cambiare in meglio le cose per avere un futuro migliore per sé e per i propri figli, altrimenti la situazione non potrà che continuare a peggiorare».
Paolo Minotto, residente a Dro, è un pensionato affetto dalla nascita da una grave disabilità motoria che però non gli ha impedito di ricoprire incarichi di prestigio sia negli USA che in Germania:«Data la mia disabilità, negli ultimi anni ho potuto verificare personalmente le criticità del sistema trentino in fatto di assistenza e sanità – spiega Paolo Minotto – ci sono purtroppo carenze sempre più evidenti per quel che riguarda l’assistenza domiciliare, sia ai disabili che alle persone anziane, mentre il sistema delle case di riposo è ormai congestionato. Anche i trasporti pubblici potrebbero offrire servizi migliori, non solo per i disabili ma anche come strumento per rendere più connesso e quindi fruibile il territorio della nostra Provincia. Questo avrebbe riflessi positivi sia sul turismo che sull’ambiente e sulla vivibilità del Trentino grazie al conseguente calo del traffico e delle emissioni. In questi anni mi sono battuto per difendere i diritti delle persone più deboli e bisognose. Non c’è nulla di scritto e non è affatto automatico che i servizi pubblici debbano solo peggiorare. Al contrario serve conoscere da dentro il funzionamento delle cose e bisogna sapere come cambiarle in meglio. Se c’è una cosa che insegna la mia storia è che non bisogna mai arrendersi e che le soluzioni, se si vuole, si trovano, l’importante è metterci l’impegno e la volontà che servono per fare del bene a sé stessi e a gli altri».
Lorenza Pedrini, di Arco, lavora nel campo delle cure primarie, dopo aver fatto un percorso di otto anni in quello delle cure domiciliari e palliative. Lorenza spiega così le ragioni del suo impegno:«Condivido da sempre i valori di trasparenza, amore per l’ambiente e onestà portati avanti dal M5S. Dal mio precedente servizio sul territorio al mio lavoro attuale sono sempre rimasta in contatto con tanti cittadini che quotidianamente hanno problematiche di ordine sanitario. Ho sempre toccato con mano le loro difficoltà, sia dal punto di vista delle famiglie che dagli operatori, tanti ex colleghi, che erogano i loro preziosi servizi. Mi sta particolarmente a cuore la riapertura del CUP del Centro Servizi Sanitari di Riva del Garda che dal tempo del Covid risulta “temporaneamente chiuso”. Era un servizio molto utile soprattutto per le persone anziane e per i più deboli, che subito dopo le visite avevano la possibilità di recarsi allo sportello per fissare i successivi controlli, ecc. Possono sembrare piccole cose ma in realtà contribuiscono di molto a ridurre i disagi per gli utenti, soprattutto anziani, nel chiamare il CUP. La sanità e il mondo dell’assistenza in Trentino sono in sofferenza da tempo ma con competenza e volontà c’è ancora lo spazio per fermare il declino e tornare a offrire le risposte delle quali le famiglie e i lavoratori hanno disperatamente bisogno».
* * * * *




* * * * *
Segui i canali per restare aggiornato:
Telegram
Facebook
Twitter
LinkedIn
YouTube
Iscriviti alla newsletter mensile


bravo Alex! io ti sostengo ed invito tutti e tutte a votare 5S, delle altre due coalizioni superaffollate ne abbiamo abbastanza!