Infiltrazioni criminali nel tessuto socio-economico locale. La Provincia dice no all’attivazione di percorsi partecipati e di un’assemblea civica nel comune di Lona Lases

Con le condanne comminate il 19 dicembre 2022 dal Tribunale di Trento nell’ambito del “Processo Perfido” che fanno seguito a quelle del maggio scorso, la maggioranza provinciale ha pensato bene di ricordare a tutti il suo profondo disinteresse (per non dire avversione…) verso il tema della lotta alla mafia in Trentino. Ecco allora che dal presidente Fugatti è arrivato un parere negativo, senza alcuna motivazione, alla proposta di ordine del giorno del M5S per istituire percorsi partecipativi volti a consentire ai cittadini di Lona-Lases di comprendere e risolvere le problematiche sociali alla base delle contaminazioni mafiose che paiono essere all’origine della difficoltà a formare un nuovo Consiglio comunale in quel territorio. Visti i precedenti, la bocciatura della proposta da parte di Fugatti non causa nessuna sorpresa. Lascia solo un po’ di amaro in bocca per i comportamenti tenuti da coloro i quali in teoria sarebbe lecito attendersi tutela della cittadinanza di fronte alle infiltrazioni criminali.

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Condanne processo “Perfido”: la ndrangheta in Trentino c’é e se ce ne siamo accorti è merito del Coordinamento Lavoratori Porfido!

Il verdetto odierno del Tribunale di Trento nell’ambito del “Processo Perfido” conferma una volta di più l’inquietante diffusione delle pratiche criminali di stampo mafioso in Trentino. Se la verità è uscita il merito va in primis al Coordinamento Lavoratori Porfido, che da sempre denuncia e lotta contro lo sviluppo delle attività ndranghetiste nel settore del porfido trentino. Si tratta di una battaglia che queste persone libere e oneste hanno condotto spesso da sole, circondate dall’ostilità e dal fastidio di molti, inclusi alcuni di coloro che oggi si mettono in prima fila e si battono il petto di fronte a una realtà che non si può più nascondere. Sappiamo dalle intercettazioni che i membri del Coordinamento Lavoratori Porfido, facendo il loro dovere, erano finiti nel mirino della criminalità e che nonostante questo non si sono mai lasciati intimidire. Il M5S ha solo raccolto le loro richieste d’aiuto e ha fatto in modo che trovassero ascolto presso le Istituzioni nazionali, ma senza il coraggio e l’abnegazione dei membri del Coordinamento, niente sarebbe venuto alla luce e la criminalità avrebbe continuato a fare i propri sporchi affari, mentre importanti politici trentini avrebbero continuato a raccontare che “da noi la mafia non c’è”. Anche per questo crediamo che tutti debbano ringraziare il Coordinamento Lavoratori Porfido per l’azione coraggiosa e spesso ingrata che hanno saputo coraggiosamente mettere in atto in tutti questi anni a fronte di tante cattiverie e tanto isolamento.

In risposta a Mauro Ottobre: ecco perché sbaglia sulla ‘ndrangheta in Trentino

La recente, sgangherata, uscita dell’ex deputato Mauro Ottobre sulla ‘ndrangheta in Trentino ha il pregio di porre una volta di più l’attenzione su una questione cruciale per il benessere della nostra Provincia e mette in guardia rispetto ai tentativi di insabbiare e minimizzare quanto emerso dall’operazione Perfido sfruttando il repertorio classico di chi vuol nascondere la polvere sotto il tappeto. 

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Mafia in Trentino, la maggioranza provinciale tergiversa e tira a campare!

Nell’ottobre 2020 i giornali si erano riempiti di dettagli riguardanti l’inchiesta Perfido: 18 arresti, sequestri di beni per 2 milioni di euro, coinvolgimento di soggetti sia residenti che operanti in Trentino, accuse dall’associazione mafiosa alla riduzione in schiavitù. Emergevano persino cene “sconvenienti” di rappresentanti istituzionali e di politici locali, anche di spicco, con le persone accusate di far parte delle organizzazioni malavitose operanti in Provincia. Non è tutto. Nei mesi successivi, il CSM rimuoveva il presidente del Tribunale di Trento e apriva procedimenti disciplinari su diversi magistrati, alcuni dei quali si sono estinti con il trasferimento spontaneo degli interessati ad altre sedi.

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Mafie: chiesti al Ministro dell’Interno verifiche e accertamenti su infiltrazioni mafiose in Trentino

Depositata in Parlamento dal Deputato del Movimento 5 stelle Riccardo Fraccaro un’interrogazione sul caso del Comune di Lona Lases e sui fatti che si riferiscono all’inchiesta Perfido, condotta dalla Procura di Trento insieme ai Ros dei carabinieri, e che nell’ottobre del 2020 ha portato a scoperchiare la presenza della criminalità organizzata nella Provincia autonoma.

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La DIA conferma la penetrazione mafiosa in Trentino-Alto Adige ma la politica continua a far finta di niente

In questi giorni la Direzione Investigativa Antimafia ha diffuso la relazione relativa alle attività svolte nel primo semestre 2020. Se ancora ce ne fosse stato bisogno è arrivata l’ennesima conferma delle infiltrazioni da parte della criminalità organizzata sul territorio della Regione Trentino Alto-Adige, con buona pace di tutti quelli che raccontavano la favola dell’“immunità” nostrana alla penetrazione mafiosa.

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Porfido trentino: il M5S fa potenziare i poteri di intervento contro i malfattori

Il mese scorso abbiamo messo a segno 2 risultati importanti nella lotta alla criminalità organizzata in Trentino. Due emendamenti del M5S sono infatti stati inseriti nel disegno di legge 64, “Disciplina della ricerca e delle concessioni minerarie e modificazioni della legge provinciale sulle cave 2006”, che di fatto proroga per l’ennesima volta le concessioni ai cavatori di porfido.

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Operazione Perfido. Sì alla proposta di costituire l’ente pubblico parte civile, no alla gestione amministrativa e ai controlli sul porfido alla Provincia

Avanti (molto) piano. Questo sembra essere il motto del governo provinciale riguardo ai necessari interventi di contrasto alle infiltrazioni ‘ndranghetiste nel tessuto sociale ed economico trentino. Se da un lato infatti la maggioranza ha accolto la richiesta del M5S di valutare di costituirsi parte civile contro i soggetti che con la loro azione criminale avessero cagionato danno al Trentino e alla sua immagine dall’altro ha rifiutato anche solo di prendere in considerazione di far gestire alla Provincia e non più ai Comuni la parte amministrativa e i controlli riguardanti il settore porfido, e questo nonostante i fatti abbiano dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio che i Comuni non sono in grado di gestire le complessità giuridiche e gestionali connesse ad un simile sistema.

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Protocolli di legalità nelle opere pubbliche: il M5S propone e il Consiglio approva!

Il Consiglio provinciale ha approvato oggi un Ordine del Giorno del M5S che porterà il Trentino a dotarsi finalmente di protocolli di legalità vincolanti per le ditte aggiudicatarie di lavori pubblici. Per garantire una maggiore trasparenza sulle opere di valore strategico, sempre su proposta del M5S, è inoltre stato deciso di creare sul portale dei contratti pubblici provinciali uno spazio dove inserire i provvedimenti presi dai commissari straordinari responsabili dei procedimenti relativi alle opere infrastrutturali dal grande impatto socio-economico.

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Attività di ottobre 2020 – Newsletter n° 24

Mentre la pandemia da Covid si riaffacciava di nuovo minacciosa all’orizzonte, l’ottobre 2020 ha segnato un punto di svolta a suo modo storico per il Trentino. Con l’operazione Perfido la magistratura, l’antimafia e le forze dell’ordine hanno dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio l’esistenza e il radicamento delle mafie sul territorio della nostra Provincia. Non è ovviamente una bella notizia, ma quantomeno viene fatta una volta per tutte chiarezza e vengono spazzati via una volta per tutte gli argomenti di quei politicanti che per troppo tempo hanno preferito tenere la testa sotto la sabbia, consentendo così che la penetrazione delle mafie si realizzasse e si incancrenisse.

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