Ho da poco presentato 2 interrogazioni, una sul fronte regionale e una su quello provinciale, per sapere se ci sia il benché minimo piano per informatizzare la banca dati dell’Anagrafe degli amministratori comunali alle società di sistema della Regione e delle Province autonome, con particolare riferimento al titolo di studio e alla professione di chi gestisce i Comuni trentini. Si tratta di informazioni di grande rilievo, a maggior ragione dopo la scandalosa operazione portata avanti la settimana scorsa dall’inneffabile trio Lega-Patt-SVP che ha legalizzato il conflitto di interessi dei sindaci-progettisti in Trentino-Alto Adige.
Si è detto che questa legge sarebbe stata cucita su misura in base alle esigenze del sindaco di Brunico. Può essere, ma a beneficiarne potrebbero essere tantissimi progettisti “prestati alla politica”, anche in Trentino. Di certo, il fatto che sia stata approvata una norma simile senza rendere nota l’entità dell’impatto che essa potrebbe avere sulle amministrazioni pubbliche fa capire il livello di improvvisazione e di arroganza che caratterizza la classe politica che ci governa (vedi art.8 della legge regionale collegata n.7/2021).
Ecco allora spiegate le nostre interrogazioni: informatizzare gli elenchi degli amministratori pubblici, specificando quale professione svolgano, sarebbe importante in un’ottica di prevenzione della corruzione e del conflitto di interessi perché consentirebbe ai cittadini e all’opinione pubblica di avere ben chiaro con chi hanno a che fare e di conseguenza scoraggerebbe certe pratiche.
Due note per concludere. La prima, di carattere “ambientale”: quando in Aula ho denunciato lo scempio e la corruzione delle leggi messi in atto per soddisfare beceri interessi di bottega i presidenti Kompatscher e Fugatti oltre al consigliere Ossanna tenevano gli occhi bassi bassi, segno che sapevano benissimo di essere nel torto più marcio. Peccato solo che questo rigurgito di pudore non si sia tradotto in un ripensamento in extremis sulla porcata confezionata a danno di tutti i cittadini della Regione.
La seconda riguarda le opposizioni: volendo ci sarebbero stati tutti i mezzi per allungare i tempi del dibattito e costringere la maggioranza a scendere a più miti consigli impedendo la porcata. Io l’avevo proposto ma sono stato respinto. L’impressione che ho avuto è che a molti, anche all’opposizione, non interessasse davvero fermare la norma, vuoi perché hanno sodali che potrebbero avvalersene, vuoi perché una simile sconcezza fornisce l’assist perfetto per scatenare la polemica politica. Nel secondo caso la logica di per sé è comprensibile ma resta non condivisibile, perché chi si propone per tutelare il bene collettivo non può giocare allo sfascio all’insegna del “tanto peggio, tanto meglio”. La responsabilità verso i cittadini è un’altra cosa e i danni di certo cinismo li soffriremo tutti.
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Qui la versione depositata in Consiglio regionale.
Segue la versione integrale presentata in Consiglio provinciale:
Interrogazione a risposta scritta 3300/XVI del 14 dicembre 2021 “Rendere accessibile l’Anagrafe degli amministratori comunali della Provincia autonoma di Trento”
l’articolo 48 “Anagrafe degli amministratori comunali” del Codice degli Enti Locali (Legge regionale 3 maggio 2018, n. 2) prevede l’istituzione presso la Giunta regionale dell’anagrafe degli amministratori comunali;
al fine di costituire l’anagrafe i sindaci devono comunicare alla giunta regionale e alla giunta provinciale – ufficio elettorale – entro 10 giorni dall’adozione dei rispettivi provvedimenti deliberativi, la composizione del consiglio comunale, come risulta dopo la convalida degli eletti, e la composizione della giunta municipale con l’indicazione per ognuno dei componenti della carica ricoperta;
i dati comunicati alla giunta regionale devono essere inviati anche alla giunta provinciale competente per territorio, alle quali spettano, ai sensi dell’articolo 54 dello Statuto di autonomia, la vigilanza e la tutela sulle amministrazioni comunali;
i sindaci devono inoltre restituire la scheda anagrafica di ogni singolo consigliere comunale, debitamente compilata e completa in ogni sua parte, secondo l’allegato A, che viene fornito dalla giunta regionale in occasione delle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale;
nell’allegato A devono essere rilevati i seguenti dati: Comune; Provincia; e Scheda Anagrafica del consigliere comunale;
nella scheda anagrafica del consigliere comunale vanno inseriti:
– nome e cognome;
– luogo e data di nascita;
– sesso M F;
– residente a;
– gruppo linguistico;
– titolo di studio;
– professione;
– codice fiscale;
– lista dei candidati nella quale è risultato eletto;
– Carica ricoperta con specifica della decorrenza per Sindaco, Vicesindaco, Presidente del – Consiglio, Assessore, Assessore esterno, Capogruppo, Consigliere;
– eventuali altre cariche pubbliche attualmente ricoperte;
– eventuali cariche pubbliche ricoperte in precedenza;
i sindaci devono, infine, comunicare qualsiasi variazione avvenuta nel corso del quinquennio di carica del consiglio comunale nella composizione del consiglio stesso e in quella della giunta municipale, entro 10 giorni dall’adozione dei relativi provvedimenti, inviando nel contempo la scheda anagrafica del componente eventualmente subentrato;
l’articolo 6bis del disegno di legge 45/XVI avente ad oggetto “Legge collegata alla legge regionale di stabilità 2022” – approvato dal Consiglio regionale il 10 dicembre 2021 – prevede quanto segue: “L’obbligo di astensione dall’esercizio dell’attività professionale di cui al comma 1 non sussiste in capo al sindaco qualora lo stesso abbia conferito ad uno o più assessori le deleghe in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici.”;
l’obbligo di astensione dei componenti della giunta degli enti locali del Trentino-Alto Adige/Sűdtirol dall’esercitare l’attività professionale in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici nel territorio da essi amministrato rimane tuttavia disciplinato dall’articolo 64 del Codice degli Enti Locali, analogamente a quanto previsto dal Testo Unico degli Enti Locali vigente per il resto del Paese e nel rispetto della consolidata giurisprudenza sul punto specifico;
tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per sapere
- se, analogamente a quanto effettuato dal Ministero dell’Interno con l’Anagrafe degli amministratori locali e regionali, non ritiene di rendere accessibile l’Anagrafe degli amministratori comunali della Provincia autonoma di Trento sul sito istituzionale della Provincia e, in caso positivo, con che modalità e entro quali termini;
- se disponga della base di dati dell’Anagrafe degli amministratori comunali della Provincia autonoma di Trento e a chi sia accessibile;
- se disponga di un apposito programma informatico gestionale per gestire, trattare e analizzare i dati dell’Anagrafe degli amministratori comunali e se, in caso negativo, intenda dotarsene;
- se, in ordine al contesto di applicazione della disposizione normativa contenuta nell’articolo 6bis del disegno di legge 45/XVI avente ad oggetto “Legge collegata alla legge regionale di stabilità 2022” siano state fatte valutazioni sulla composizione per titolo di studio e per professione dei componenti di Giunta degli enti locali della Provincia di Trento e, in caso positivo, quale sia stato l’esito;
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2 Replies to “Presentate 2 interrogazioni contro l’istituzionalizzazione del conflitto di interessi imposto dalla maggioranza Lega-Patt-SVP”