In questi giorni il Parlamento sta discutendo il decreto legge DL 41/2022: “Disposizioni urgenti per lo svolgimento contestuale delle elezioni amministrative e dei referendum previsti dall’articolo 75 della Costituzione da tenersi nell’anno 2022, nonché per l’applicazione di modalità operative, precauzionali e di sicurezza ai fini della raccolta del voto”.
Il M5S del Trentino Alto Adige è che vengano tenuti in considerazione i voti rivolti a Governo e Parlamento approvati dal nostro Consiglio regionale in materia elettorale e referendaria. In particolare:
(1) l’eliminazione del bollo per richiesta dei certificati penali dei candidati, detto che è giusto garantire che un candidato abbia almeno la fedina penale pulita, richiedere la marca da bollo costituisce una norma anacronistica, considerato che viviamo nell’era digitale, e che rende pure costoso, laborioso e complicato potersi candidare ad una carica elettiva (voto approvato il 10 febbraio 2021);
(2) l’adeguamento delle norme referendarie a rilievi del Comitato Diritti Umani dell’ONU, specie riguardo ai limiti irragionevoli agli istituti di partecipazione, ad esempio l’obbligo di raccogliere almeno 500 mila firme in 6 mesi per richiedere referendum, le procedure di autenticazione delle firme, esclusivamente tramite pubblici ufficiali, e il quorum del 50% più uno degli aventi diritto al voto, tutti ostacoli che sviliscono e indeboliscono gli istituti referendari e che, secondo l’ONU, andrebbero quindi rimossi (voto approvato il 21 aprile 2021);
(3) la diffusione puntuale di opuscoli informativi in occasione dei referendum, come avviene in tutte le democrazie avanzate, in modo che i cittadini siano informati per tempo rispetto alle consultazioni e abbiano nozione di cosa sono chiamati a votare, che è il minimo, visto e considerato che è dovere delle Istituzioni informare i cittadini rispetto alle consultazioni elettorali (voto approvato il 22 luglio 2020).
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