Quanto a mezze risposte, giri di parole, rimandi vuoti e prese in giro la maggioranza che guida la Provincia di Trento dimostra spesso un’abilità non comune. Un esempio? La risposta fornita ad una nostra interrogazione dello scorso luglio.
In sostanza chiedevamo di sapere cosa si intendesse fare per favorire lo sviluppo turistico coordinato fra Valle del Chiese e Valle Sabbia, se si intendesse promuovere un tavolo di confronto informale tra le realtà comunali poste a ridosso del lago d’Idro e come si pensasse modificare il piano triennale di Trentino Marketing al fine di promuovere il lago d’Idro secondo le richieste del territorio.
Risposta lapidaria di parte provinciale: si rammenta che il 21 giugno 2022 è stato approvato un accordo tra il Comitato paritetico – Fondo Comuni confinanti, la Provincia autonoma di Trento e Trentino Marketing “per la realizzazione, anche in più parti, di un piano di comunicazione inerente l’attività del Fondo Comuni Confinanti a beneficio dei 48 comuni di confine con le Province autonome di Trento e di Bolzano e degli altri enti sovraordinati interessati, nonché per la diffusione di elementi di conoscenza ai fini della consultazione e partecipazione di tali enti locali e delle altre realtà associative rappresentative dei medesimi territori”. Ci viene ricordato che, siccome le regole che definiscono il funzionamento del Fondo Comuni Confinanti non prevedono il coinvolgimento dei Comuni trentini di confine (cioè delle realtà interessate alle opere realizzate nei Comuni a loro limitrofi…), questi ultimi non possono essere coinvolti nella definizione delle priorità di investimento stabilite per il denaro stanziato dalle Province autonome. Ci viene infine risposto che il 23 maggio 2022, il Comitato paritetico – Fondo Comuni confinanti ha approvato la compartecipazione allo scavo di un tunnel fra i Comuni bresciani di Vestone e Idro per 4 milioni e mezzo di euro. Peccato che ci si dimentichi di dire che di questo intervento si parla da circa un trentennio (almeno!) e che a oggi non si sia mosso un bel niente.
Dove sta la presa in giro? Se da un punto di vista formale è vero che i Comuni periferici trentini non sono coinvolti nell’attività del Comitato paritetico – Fondo Comuni confinanti è altrettanto vero che chi scuce i soldi per le opere è la Provincia di Trento, e che, nei fatti, la Provincia di Trento ha voce in capitolo eccome sulle opere da realizzarsi tramite il denaro dei suoi contribuenti. Quindi la Provincia di Trento potrebbe senza dubbio consultare i Comuni trentini di confine quando si tratta di realizzare opere che vanno a incidere anche su di essi. In secondo luogo noi chiedevamo che la Provincia si desse da fare per promuovere un tavolo di confronto informale fra i Comuni trentini e bresciani limitrofi al lago d’Idro, richiesta che non c’entra un beneamato niente con i formalismi del Comitato Comuni Confinanti ma che è in linea con la promozione del territorio interregionale dell’Eridio, come fra l’altro disposto dallo stesso Consiglio provinciale con l’approvazione di un nostro ordine del giorno. Su tutto questo la solerte maggioranza non risponde. Il perché è presto detto, al di là dei formalismi non hanno alcuna intenzione di sostenere e promuovere il dialogo fra i territori che incidono sul lago d’Idro e nemmeno di rilanciarli. Quello che manca loro è solo il coraggio di dirlo.
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Segue il testo dell’interrogazione 3849/XVI a risposta scritta “Attuazione degli impegni contenuti nell’ordine del giorno 245/XVI “Progetto interregionale per la valorizzazione e la promozione turistica del lago d’Idro anche a livello internazionale” e adeguamenti al piano triennale di Trentino Marketing 2022-2024” dell’11 luglio 2022.
In data 22 marzo 2022 il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato la risoluzione 54 concernente “la tutela e valorizzazione del fiume Chiese e del lago d’Idro” (deliberazione n. XI/2430) che impegna il Presidente e la Giunta regionale ad attivare azioni per “tutelare il miglior uso della risorsa idrica del bacino lago di Idro – fiume Chiese e per approfondire l’applicazione del deflusso ecologico per il tratto sub lacuale del fiume Chiese. La risoluzione impegna inoltre la Giunta regionale a coinvolgere gli enti locali affinché promuovano, l’inserimento del “Cammino al passo del Chiese” nella Rete Escursionistica della Lombardia (REL) con la finalità di promuovere la conoscenza del patrimonio ambientale, paesaggistico e storico-culturale del bacino lago di Idro – fiume Chiese e di diffondere forme di turismo ecocompatibili”;
con riguardo alle possibili modalità di attuazione della risoluzione di cui alla deliberazione XI/2430 i sindaci dei Comuni rivieraschi del lago d’Idro (Idro, Bondone, Anfo e Bagolino) e il presidente del Bacino Imbrifero Montano del Chiese hanno lanciato un appello in una logica di leale e reciproca collaborazione sul piano interregionale, rivendicando una maggiore attenzione alla risorsa idrica del lago d’Idro e mettendo in allarme l’opinione pubblica rispetto all’ipotesi di gestire i livelli del Lago d’Idro come se questo fosse un mero serbatoio, con un prelievo di acqua fino a 3,25 metri verticali al servizio del comparto agricolo della pianura medio alta orientale lombarda. Secondo i sindaci infatti un prelievo d’acqua di tale portata rappresenterebbe un disastro per il comparto turistico del lago di Idro e dei paesi circostanti;
è di questi giorni la notizia della decisione della Regione Lombardia che ha imposto il rilascio di un metro di acqua dal lago d’Idro per l’irrigazione dei campi. Il sindaco di Idro, Aldo Armani, si è fortemente opposto alla decisione e ha scritto ai ministri della Transizione ecologica e della Salute, ma anche al prefetto di Brescia, al presidente di Regione Lombardia, al segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po e al direttore dell’Agenzia interregionale per il fiume Po, chiedendo di evitare il “prosciugamento” del bacino. Oltre per i problemi di salute pubblica (nel 2018 una situazione simile portò al diffondersi della legionella), Armani è preoccupato anche per il comparto turistico, non appena l’acqua sarà prelevata infatti, il Comune dovrà bloccare la navigazione. Tuttavia la risposta giunta dal Mite non è stata confortante: “Si tratta di una decisione che è competenza delle autorità di bacino e dei consorzi locali” (Idro, siccità: “Prelievi acqua mettono a rischio la salute pubblica” – quibrescia.it, 28 giugno 2022);
anche la sindaca di Bondone, Chiara Cimarolli, ha espresso la sua preoccupazione per le sorti del lago di Idro, in particolare per il progetto della Bandiera Blu, riconoscimento che viene assegnato alle località balneari che soddisfano criteri di qualità relativi alle acque di balneazione, al turismo sostenibile, alla gestione dei rifiuti ed alla valorizzazione delle aree naturalistiche. La Bandiera Blu da sei anni viene riconosciuta al Comune di Bondone proprio per l’elevata qualità delle acque, tuttavia, una mala gestione delle acque ed un eccessivo sfruttamento del lago potrebbero compromettere in primis lo stato di salute del lago stesso e di conseguenza questo riconoscimento;
l’ordine del giorno 245/XVI “Progetto interregionale per la valorizzazione e la promozione turistica del lago d’Idro anche a livello internazionale” approvato il 20 agosto 2020 impegna la Giunta a sostenere e promuovere un progetto interregionale per la valorizzazione e la promozione turistica del lago d’Idro, attraverso forme di collaborazione tra le APT e i soggetti giuridici pubblici e privati operanti nei territori lombardi confinanti, incaricati istituzionalmente della promozione di tali territori;
con la delibera giuntale n.125 del 4 febbraio 2022 è stato approvato il Piano triennale 2022-2024 di Trentino Sviluppo Spa al fine di finanziare le attività di promozione territoriale e di marketing turistico. Nella delibera si specifica: “Il Piano prevede inoltre, tra le attività non al momento finanziate e autorizzate, un’attività di comunicazione a favore del Fondo Comuni Confinanti. In particolare, con deliberazione n. 7 del 13 dicembre 2021, il Comitato paritetico del Fondo Comuni Confinanti (FCC), quale organismo statale/interregionale di cui all’art. 2, commi 117 e 117-bis, della legge 23 dicembre 2009, n. 191 e s.m.i, ed all’Intesa da ultimo sottoscritta, tra gli enti coinvolti, in data 11 giugno 2020, ha previsto, per il proprio funzionamento, anche la realizzazione di un piano di comunicazione inerente le attività di competenza. Tale piano può essere predisposto attraverso la Società della Provincia autonoma di Trento, Provincia cui compete il coordinamento della Segreteria tecnica dello stesso Comitato, con il supporto di un apposito accordo fra le parti interessate e con copertura della relativa spesa a valere sulla quota parte di risorse finanziarie annuali del Fondo Comuni confinanti, secondo quanto previsto dall’articolo 6, comma 1, lettera e), punto 1), della predetta Intesa.”;
il 7 febbraio 2022 l’assessore all’artigianato, commercio, promozione, sport e turismo, assieme ai vertici di Trentino Marketing, l’ad Maurizio Rossini e il presidente Gianni Battaiola, presentavano in conferenza stampa il Piano Triennale di Trentino Marketing 2022-2024 e le attività di promozione territoriale e marketing turistico;
nel corso della presentazione del Piano Triennale di Trentino Marketing, si specificavano “i punti di forza da valorizzare: l’offerta sicura e salutare proposta dal Trentino grazie agli spazi aperti e alla natura (e opportunamente valorizzata con la campagna “Respira, sei in Trentino”), la buona reputazione del territorio e il rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza, la crescita di alcuni territori prima meno ricercati e ora diventati nuove mete di vacanza, la qualità della vita che in generale il Trentino offre anche a smart worker, migranti digitali oppure addirittura a nuovi residenti (Ok al Piano Triennale di Trentino Marketing. Failoni: strategico per lo sviluppo del Trentino – Ufficio stampa della Provincia, comunicato 311 del 7 febbraio 2022);
pur apprezzando i propositi e i punti di forza del piano si registra l’assenza di misure specifiche, sia in termini progettuali, sia in termini di risorse stanziate, per valorizzare le aree periferiche ed in particolare le aree che avrebbero bisogno di politiche pubbliche per lo sviluppo del territorio, di promozione territoriale e di marketing turistico da articolare e da realizzare in una logica interregionale e con strumenti che assicurino la compartecipazione degli enti locali di confine in una logica di reciprocità (vedasi a tal riguardo anche proposta di ordine del giorno 106/145/XVI del 27 giugno 2022 avente ad oggetto “Coinvolgimento degli enti locali nella gestione del fondo comuni confinanti”);
alla luce dell’assenza di misure specifiche per promuovere politiche pubbliche effettive ed efficaci a beneficio delle aree periferiche è pacifico che gli impegni contenuti ed approvati dal Consiglio provinciale con l’ordine del giorno 245/XVI per lo sviluppo turistico dell’area vasta del lago d’Idro non verranno attuati. Parimenti, le opportunità connesse alla risoluzione per la tutela e valorizzazione del fiume Chiese e del lago d’Idro approvata dal Consiglio regionale lombardo e alle richieste degli amministratori locali trentini e bresciani di salvaguardare il comparto turistico del lago di Idro e dei paesi circostanti non potranno essere colte;
Tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per sapere
- con che modalità intenda prevedere i necessari adeguamenti al Piano Triennale di Trentino Marketing 2022-2024 per fornire una risposta concreta agli amministratori della Valle del Chiese e per attuare gli impegni contenuti nell’ordine del giorno 245/XVI “Progetto interregionale per la valorizzazione e la promozione turistica del lago d’Idro anche a livello internazionale”;
- quali siano le iniziative in discussione in sede di Comitato paritetico del Fondo Comuni Confinanti per dare una risposta alle esigenze di rilancio dell’economia turistica dell’area di confine tra Valle del Chiese e Valle Sabbia e di salvaguardia del paesaggio e delle risorse naturali evidenziate dai sindaci dei comuni bagnati dal lago di Idro;
- se non ritenga promuovere la costituzione di un tavolo di confronto informale tra i comuni periferici trentini e bresciani al fine di individuare ed eventuale revisionare le priorità degli investimenti da realizzare con il Fondo Comuni Confinanti al fine di perseguire lo sviluppo sostenibile del territorio e la valorizzazione del paesaggio;
NOTE
con l’interrogazione n. 3785/XVI “Iniziative adottate in attuazione dell’ordine del giorno 233/XVI “Monitoraggio del fiume Chiese e del lago d’Idro ai fini dell’elaborazione di un modello di sfruttamento idroelettrico sostenibile replicabile in altri bacini fluviali del Trentino” approvato il 29 luglio 2020”
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One Reply to “Promozione interregionale del Lago d’Idro: alla maggioranza non interessa ma preferisce non dirlo”