Protocollo addizionale alla Carta europea dell’autonomia locale sul diritto dei cittadini a partecipare agli affari della collettività locale: al via l’iter parlamentare per ratifica

Da anni ormai a livello locale ci stiamo battendo affinché l’Italia ratifichi il Protocollo addizionale alla Carta europea dell’autonomia locale sul diritto di partecipare agli affari delle collettività locali, un documento siglato a Utrecht nell’ormai lontano 2009. A tal riguardo nel 2016 fui il primo firmatario di una petizione promossa dall’associazione Più Democrazia in Trentino e presentata al Senato della Repubblica. In tempi più recenti sono stato il primo firmatario della proposta di voto approvata dal Consiglio del Trentino-Alto Adige/Südtirol con cui si impegnano Governo e Parlamento a ratificare il protocollo. Finalmente il frutto di tanto ostinato lavoro sembra stia andando a maturazione. A breve infatti anche l’Italia potrebbe procedere alla ratifica dell’impegno come hanno già fatto, tra gli altri, Svizzera, Francia, Finlandia, Estonia, Paesi Bassi e Svezia.

Il 7 agosto scorso il Consiglio dei Ministri – su proposta del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio, sotto la presidenza di Giuseppe Conte e con Riccardo Fraccaro in funzione di segretario – ha approvato il disegno di legge per consentire l’adesione della Repubblica italiana al Protocollo addizionale alla Carta europea dell’autonomia locale sul diritto a partecipare agli affari delle collettività locali (comunicato 61 dell’8 agosto 2020).

La proposta, dopo essere passata al vaglio del Ministero dell’Economia e delle Finanze, è stata presentata ufficialmente al Senato della Repubblica il 16 settembre. L’8 ottobre il testo del disegno di legge è stato assegnato alla Commissione Affari Esteri del Senato che lo tratterà in sede referente. Il 20 ottobre sono stati nominati i relatori della Commissione: senatrice Alessandra Maiorino (M5S) e il facente funzioni senatore Vito Petrocelli (M5S). Prima di essere esaminato in sede referente dalla Commissione Affari Esteri il disegno di legge dovrà raccogliere il parere delle commissioni Affari Costituzionali, Giustizia e Bilancio, ma il cammino è avviato e l’auspicio è che si possa concludere entro il termine della legislatura (scheda AS 1935/XVIII Legislatura).

Nel momento in cui il Parlamento avrà approvato il provvedimento legislativo per la ratifica del protocollo addizionale, l’Italia dovrà garantire a ogni persona il diritto di partecipare agli affari di una collettività locale ovvero il diritto di adoperarsi per determinare o influenzare l’esercizio delle competenze della collettività in cui vive. Ciò significa che lo Stato italiano e le autonomie territoriali dovranno prevedere leggi e regole statutarie per facilitare l’esercizio di questo diritto, senza discriminare in maniera ingiustificata persone o gruppi ed evitare qualsiasi formalità, condizione o restrizione all’esercizio del diritto di partecipare, ferme restando le disposizioni costituzionali e gli obblighi internazionali e senza che siano compromesse l’integrità etica e la trasparenza nell’esercizio delle competenze delle collettività locali. In sintesi, dovranno essere rimosse le norme che irragionevolmente impediscono l’esercizio di tale diritto, che in Italia sono numerose.

Per quanto mi riguarda la soddisfazione è tanta. I passaggi messi in evidenza sopra dimostrano come sia possibile intraprendere iniziative legislative dal basso – tramite gli strumenti tipici della partecipazione popolare e l’impulso del Consiglio regionale – e che queste, con pazienza e tanta determinazione, possono trovare un esito concreto. Credo che ad oggi in Italia si tratti di un caso più unico che raro, ma che dimostra come gli strumenti di iniziativa legislativa che assicurano un potere effettivo al popolo e alle autonomie territoriali debbano essere tenuti in considerazione perché sono strumenti essenziali di supporto e di stimolo all’attività legislativa e di governo ad ogni livello dello Stato.

Sono sicuro che questa iniziativa non sarà un unicum ma che con la giusta perseveranza potrà invece diventare una modalità per promuovere altre proposte per perseguire il bene comune.

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Aggiornamenti

  • 10 novembre 2020 – parere non ostativo della Commissione Affari Costituzionale
  • 16 marzo 2021 – parere non ostativo della Commissione Bilancio
  • 23 marzo 2021 – concluso l’esame nella Commissione Affari Esteri e rinvio all’Assemblea del Senato
  • 20 aprile 2021 – il Senato approva il disegno di legge (AS.1935) per la ratifica del protocollo (video seduta) e lo trasmette alla Camera
  • 16 giugno 2021 – Commissione affari esteri della Camera inizia la trattazione del disegno di legge (AC.3044) (resoconto di seduta)
  • 4 agosto 2021 – la Commissione Affari Esteri della Camera approva il disegno di legge e lo rinvia all’Assemblea del Senato

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