Ferrovie di valle: elettrificazione da Trento a Borgo entro il 2026 e priorità Rovereto-Riva rispetto a Feltre-Grigno

Dopo 15 mesi di attesa è arriva la risposta all’interrogazione del Movimento 5 Stelle da parte del Presidente Fugatti che riguarda il programma di sviluppo della rete ferroviaria nelle valli trentine.

Il responso delle interlocuzioni tra Provincia di Trento e Rete Ferroviaria Italiana è il seguente: (1) progettazione dell’elettrificazione della linea della Valsugana tra Trento e Borgo entro il 2021 e realizzazione dei lavori entro le Olimpiadi del 2026; (2) collegamento Feltre-Primolano è stato oggetto di un’istruttoria di RFI ma la priorità rimane la Rovereto-Riva del Garda; (3) nessuno studio di fattibilità invece sulla tratta ferroviaria Edolo-Mezzana per collegare la Valle Camonica con la Val di Sole.

La sintesi della della risposta è che non si potrà fare tutto in un’unica soluzione ma dopo anni di incertezze e rinvii ora esiste un programma da realizzare. Tale programma è articolato per fasi e che dunque potrà essere oggetto di monitoraggio da parte della politica e della cittadinanza che da tempo esige interventi per modernizzare la rete dei trasporti.

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Ecco il testo integrale della risposta fornita il 5 gennaio 2021 all’interrogazione 882/XVI che presentai il 9 ottobre 2019:

Risposta al quesito 1 (il contenuto delle interlocuzioni della Provincia di Trento con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e con RFI con riguardo ai tempi e alle modalità di realizzazione degli interventi illustrati nelle premesse sulla linea Trento – Bassano e quale ne sia stato l’esito)

Sul tema elettrificazione della ferrovia della Valsugana, la Provincia ha convenuto con RFI, mediante un Protocollo d’intesa dell’aprile 2020, una realizzazione del progetto per fasi, coerentemente con il quadro finanziario dei fondi FSC rispetto alla stima di costo dell’investimento.

Con nota del 15 aprile 2020 RFI informava infatti la Provincia Autonoma di Trento della necessità di rimodulare l’intervento di elettrificazione dell’intera linea Trento-Bassano del Grappa – originariamente previsto nel Piano Operativo Fondo Sviluppo e Coesione Infrastrutture 2014-2020 “cabina di regia”, con una previsione di costo stimata pari a 60 milioni di euro, “in quanto a seguito di approfondimenti e verifiche sull’adeguamento delle sagome delle gallerie alle opere di elettrificazione, il costo per la realizzazione dell’intera opera, è stato ridefinito in circa 340 milioni di euro”. RFI, stante le risorse attualmente disponibili pari a 60 milioni di euro di cui 59 sul Piano FSC 2014-2020 “cabina di regia” e 1 milione di euro sul Contratto di Programma 2017-2021(CdP), ha proposto la seguente nuova articolazione dell’intervento, coerente con le disponibilità finanziarie:

– prima fase (60 milioni di euro): elaborazione della PFTE dell’elettrificazione di tutta la linea da Trento a Bassano, progettazione e realizzazione del Sistema di Controllo Marcia Treni (SCMT) sull’intera linea Trento – Bassano, e progettazione con realizzazione dell’elettrificazione da Trento fino a Borgo Valsugana Est;

– fasi successive (280 milioni di euro): completamento dell’elettrificazione delle tratte rimanenti.

In considerazione del fatto che l’intervento di cui all’oggetto è già ricompreso nell’ Accordo quadro per l’utilizzo della capacità dell’infrastruttura ferroviaria nel territorio della Provincia autonoma di Trento, sottoscritto in data 09/08/2016 tra Provincia e RFI, e che lo stesso riveste un ruolo strategico in vista delle Olimpiadi Invernali 2026, si è espresso parere favorevole alla nuova articolazione proposta da RFI.

Risulta indubbio il valore di disporre nel breve medio termine (2026) di una tratta elettrificata sino a Borgo Valsugana, tenuto conto che questa consente di connettere con il resto della rete regionale elettrificata, e soprattutto con la linea del Brennero (e relativo traffico anche straniero da nord e da sud), la zona turistica dei laghi di Caldonazzo e Levico e la terza città del Trentino (Pergine Valsugana) con l’hub di Trento.

Contestualmente si è anche ritenuto doveroso segnalare, unitamente al nulla osta alla rimodulazione, l’attenzione a due elementi rispetto alla “capienza” dello stanziamento:

– il tema della “capacità” della linea, al fine di predisporre reali condizioni di esercizio per la prosecuzione degli interventi oltre Borgo (sia che si immagini un cadenzamento biorario diretto Venezia + cadenzamento orario Trento – Bassano + cadenzamento orario Trento – Borgo, la cui sovrapposizione produce un cadenzamento semiorario con infittimenti fra Trento e Borgo, sia che si immagini una connessione futura tra Primolano e Feltre);

– il tema della coerente predisposizione finanziaria di quanto indicato relativamente alla capacità (e regolarità, se si pensa all’importante problema dei numerosissimi passaggi a livello) nell’ambito del contratto di Programma Parte Investimenti tra RFI ed il MIT, e del fabbisogno poi per le tratte oltre Borgo in ambito aggiornamento CdP 2020.

Negli scorsi mesi è stato previsto un tavolo di lavoro congiunto PAT/RFI, coordinato dalla UMST Mobilità, e RFI ha previsto la nomina a breve del Referente di Progetto. Si stanno inoltre perfezionando i passaggi interni per avviare la progettazione, che ad ogni modo è già stata anticipata come esigenza ad ITALFERR che l’ha inserita nel suo piano di attività, con l’obiettivo di avere il PFTE entro quest’anno e la Progettazione definitiva nel 2021. La data di attivazione dell’opera, attualmente prevista nella tratta Trento-Borgo Valsugana, è il 2026.

Per realizzare l’opera si dovrà indire una gara ad hoc nella quale si dovranno specificare anche le modalità di realizzazione rispetto all’esercizio ferroviario. Queste ultime saranno oggetto di discussione del GdL per decidere se replicare l’esperienza dell’elettrificazione del bacino veneto, dove si è optato per la chiusura della linea con l’istituzione di servizi sostitutivi. In questo modo i tempi di costruzione si sono ridotti sensibilmente. Questa discussione potrà entrare nel vivo quando sarà ad uno stato avanzato il PFTE.

E’ indubbio, anche in ottica Olimpica 2026 (la Valsugana costituisce il crocevia per le sedi di gara), che l’elettrificazione sino a Borgo ha già di per sè una valenza rilevante (un dimezzamento dell’impiego dei treni diesel grazie all’uso dei treni elettrici, ed un risparmio di costo gestionale, l’aumento della capacità di carico considerato che oggi non risulta nemmeno possibile promuovere un maggiore utilizzo del treno specie della tratta da Pergine, terza città del Trentino, a Trento, e soprattutto la messa in rete della “zona laghi” con il resto della rete regionale tutta elettrificata), ma se l’elettrificazione arrivasse sino a Primolano le percorrenze con trazione diesel si ridurrebbero a un terzo e il modello gestionale di esercizio verso Bassano sarebbe più solido e qualitativamente migliore.

Per quanto sopra la Provincia ha scritto nello scorso mese di maggio al Ministro, dopo aver avuto qualche confronto per le vie brevi con l’ing. Gentile di RFI, affinchè il Ministero possa garantire, dentro il contratto di programma tra RFI e Ministero, le risorse aggiuntive necessarie (circa 30 milioni di euro) per procedere in prima fase all’elettrificazione anche della tratta Borgo Valsugana Est – Primolano, che ha una lunghezza di 22 km circa.

Risposta al quesito 2 (se vi siano aggiornamenti riguardo allo studio di fattibilità «Edolo (BS) – Mezzana (TN)»)

Non sono stati sviluppati sin qui studi di fattibilità, allo stato le analisi miste PAT/Trentino trasporti sono concentrate su un miglioramento del modello di esercizio e relativa velocizzazione.

Risposta al quesito 3 (se la Provincia di Trento abbia avanzato formali richieste per l’elaborazione di uno studio di fattibilità per la realizzazione della tratta «Grigno – Feltre»)

Nel citato Protocollo d’Intesa PAT/RFI del 24 aprile scorso è previsto l’impegno di RFI, trattandosi di rete nazionale, a dare corso alla convenzione di data 28 febbraio 2020 sottoscritta tra la Provincia autonoma di Trento e la Provincia di Belluno per la predisposizione di uno studio di fattibilità per la realizzazione di un collegamento ferroviario nella direttrice Feltre-Valsugana-Trento. Si tratta del cosiddetto Ring delle Dolomiti che consente il collegamento tra il territorio bellunese ed il territorio della Valsugana e le Valli del Primiero, direttamente con il Corridoio del Brennero (Bressanone – Brunico – Belluno – Valsugana – Trento).

Il collegamento Feltre-Primolano è stato peraltro già oggetto di un’istruttoria di RFI prodotta a seguito di un’osservazione parlamentare nell’ambito del CdP 2017-21. La redazione di uno studio di pre-fattibilità, previsto dal protocollo RFI-PAT, risulta coerente con le conclusioni dell’istruttoria ed è un passaggio necessario per l’eventuale inserimento di un nuovo progetto in Contratto di Programma. Esiste anche uno studio di fattibilità del 2002 composto da 3 alternative, che può dare un primo contributo e, per quanto riguarda lo studio di traffico, verrà considerato uno scenario che prevede il completamento dell’anello delle Dolomiti comprensivo della parte a Nord. Dal momento che non è possibile condurre entrambe le attività in parallelo, nei prossimi incontri la Provincia chiarirà se privilegiare temporalmente lo studio di fattibilità della Rovereto-Riva.

4 Replies to “Ferrovie di valle: elettrificazione da Trento a Borgo entro il 2026 e priorità Rovereto-Riva rispetto a Feltre-Grigno”

  1. Non sarebbe male, come avviene già in altri parti del mondo che vive su una industria prevalentemente turistica, di inserire un vagone bar-ristorante vintage a metà del treno, nella tratta Trento Bassano, per ricordare come si viaggiava una volta, coi sedili o panche in legno, poiché, pare, che un viaggio nel tempo, culturalmente rievocativo, sia molto apprezzato e gradito sia ai viaggiatori pendolari che ai turisti.

  2. Ma se non siete capaci di finire uno straccio di strada come la Valsugana cosa vi mettete in testa branco di incapaci sperpera soldi ,per cittadinanza siete una palla al piede dimettetevi

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