Consiglio regionale. Il M5S presenta proposte per farlo funzionare ma le altre forze politiche marcano visita e rinviano ogni decisione

Il 1° maggio, per conto del gruppo consiliare regionale del M5S, ho presentato una serie di proposte di modifiche del regolamento interno del Consiglio regionale. L’obiettivo di fondo era di generare evoluzione, cioè passare dall’attuale democrazia della clava a un modello più trasparente,  funzionale e dinamico nella conduzione dei lavori in commissione e in Aula… insomma, di far evolvere un sistema fondamentalmente inerte verso forme decenti di Democrazia.

Per quanto riguarda le altre forze politiche, i gruppi consiliari del Team K e dei Verdi hanno presentato alcune osservazioni e perplessità riguardo alle proposte articolate dalla Presidenza del Consiglio regionale, le quali, più che all’evoluzione sono paiono orientate all’involuzione democratica. I nostri governanti pensano infatti a una compressione dei tempi e degli spazi di discussione in Aula senza peraltro proporre innovazioni di particolare rilievo. Nulla, invece, è arrivato dalle altre forze politiche. Purtroppo in Consiglio regionale non sono in molti a distinguersi per impegno, intraprendenza o intensità lavorativa.

Vista la scarsa propositività dei vari partiti e il conformismo dilagante rispetto al motto Voja de lavora’ sartame addosso il 18 maggio il Presidente Noggler ha optato per rinviare per l’ennesima volta la trattazione delle modifiche del Regolamento che era stata programmata per la mattina del 19 maggio.

Di seguito una sintesi delle proposte che ho formulato (documento integrale qui):

  • aumento dei componenti dell’ufficio di presidenza al fine di rappresentare anche le minoranze consiliari;
  • predisposizione dei turni d’aula dei vicepresidenti e dei segretari questori;
  • introduzione della possibilità di presentare proposte di ordini del giorno sul documento di bilancio del Consiglio regionale;
  • istituzione del centro documentale regionale per gestire l’archivio storico, la digitalizzazione, la pubblicazione e l’accesso e la fruizione della documentazione ufficiale del Consiglio;
  • affidamento al centro documentale dei compiti di raccolta, catalogazione e pubblicazione della documentazione storica dei lavori della Commissione dei 12 e dei fascicoli relativi alla trattazione delle norme di attuazione;
  • la digitalizzazione delle procedure di notifica e calendarizzazione dei lavori delle commissioni e del Consiglio;
  • affidamento della presidenza delle commissione di inchiesta a un componente della minoranza politica del Consiglio;
  • pubblicazione dei verbali delle commissioni sul sito istituzionale del Consiglio;
  • introduzione del parere del Consiglio regionale sugli schemi di norma di attuazione, adottate dalla Commissione dei 12 ai sensi dello Statuto;
  • obbligo di partecipazione degli assessori (e del Presidente della regione e del sue vice) ai lavori delle commissioni per le materie di loro competenza;
  • introduzione della possibilità dei proponenti dei disegni di legge di iniziativa popolare di farsi accompagnare fino a un numero fino a 3 soggetti;
  • introduzione della possibilità di presentare osservazioni da parte del primo firmatario dei disegni di legge di iniziativa popolare sugli emendamenti modificativi del testo originario;
  • previsione di audizioni periodiche in commissione dei soggetti nominati dalla Regione nelle società partecipate regionali al fine di illustrare la relazione annuale che devono produrre sul loro operato;
  • introduzione della possibilità del primo firmatario di un disegno di legge di iniziativa popolare di presentare una propria relazione sui lavori di commissione;
  • inserimento nel DEFR di un capitolo dedicato alle modalità di attuazione degli ordini del giorno e delle mozioni approvate nel corso della legislatura;
  • introduzione della diretta streaming in lingua originale, con la traduzione in lingua italiana e con la traduzione in lingua tedesca (entrambe già disponibili per i consiglieri);
  • efficientamento nella discussione degli atti politici in aula favorendo la discussione congiunta degli atti aventi lo stesso oggetto;
  • obbligo per gli emendamenti presentati dalla Giunta di essere corredati da una relazione illustrativa e da una relazione tecnica che descriva l’impatto normativo e finanziario;
  • riordino delle procedure di deposito e pubblicazione degli emendamenti presentati in aula limitando la possibilità di presentare emendamenti “porcata” da parte dei consiglieri di maggioranza;
  • introduzione della relazione della Giunta regionale sui provvedimenti adottati da Governo e Parlamento in ordine alle modalità di recepimento, trattazione ed eventuale attuazione dei voti approvati dal Consiglio regionale;
  • riduzione dei tempi di discussione dei disegni di legge in caso di consenso all’unanimità del collegio dei capigruppo;
  • aumento fino a due delle proposte di ordine del giorno che possono essere presentate dai consiglieri sui disegni di legge in discussione compresa la possibilità presentare una proposta di voto se l’indirizzo è diretto a Governo e Parlamento;
  • eliminazione del voto segreto con l’esclusione delle votazioni che riguardano le minoranze e i provvedimenti che riguardano nomine (in ogni caso è vietato sui disegni di legge);
  • riconoscimento del diritto ai consiglieri di assistere alle operazioni di conteggio dei voti segreti;
  • disciplina dell’istruttoria legislativa al fine di raccogliere elementi di conoscenza sulla necessità dell’intervento normativo, sulla valutazione dell’impatto normativo, organizzativo e finanziario e sull’adeguatezza del progetto ai mezzi e agli obiettivi da raggiungere;
  • introduzione della mozione di sfiducia costruttiva nei confronti del Presidente della Regione;
  • discussione in Aula della relazione sulle petizioni approvate nelle commissioni competenti con la possibilità di presentare ordini del giorno collegati alle stesse;

Come si vede, gli spazi per far funzionare decentemente il Consiglio regionale sono enormi. Basterebbe volercela mettere, visto e considerato che siamo di fronte ad un’istituzione pubblica che ha dei costi importanti e che viene costantemente svilita e svuotata da una politica miope e misera che nella Regione vede solo un mezzo per cavare stipendi più alti.

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